Telefonino scambiato per pistola alla festa per l’elezione del consigliere Satta, il caso finisce in tribunale

Non si trattava di una pistola ma di un telefonino.

Finirà in tribunale la vicenda del telefonino scambiato per una pistola che ha coinvolto il neoeletto consigliere regionale Giovanni Satta. Nella giornata di ieri, infatti, il quotidiano La Stampa aveva riportato che, nel corso dei festeggiamenti per l’avvenuta elezione di Satta, i presenti avevano brandito una pistola in stile Gomorra. Arma che, da un’analisi dei filmati girati nell’occasione, si è rivelata un innocuo smartphone.

Il neo consigliere Giovanni Satta adesso intende sporgere querela dando mandato al suo avvocato Angelo Merlini. Come lui faranno i presenti ai festeggiamenti, una quindicina di persone circa, tra le quali alcuni suoi familiari.

Lo faccio per la mia famiglia, ho un figlio di 15 anni e devo tutelare l’immagine mia e della mia famiglia – ha dichiarato Satta – Fino a che potrò essere consigliere regionale lavorerò per il bene della Sardegna, come ho fatto questi ultimi 2 anni e mezzo combattendo le battaglie necessarie a prescindere dal loro colore politico”.

E in merito alle vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto aggiunge Giovanni Satta: “Le mie battaglie per difendere la mia onorabilità e la mia innocenza le farò nelle sedi opportune, che in Italia sono i tribunali, e lo farò a testa alta”.

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