La palestra e la droga: chi è Michele Fresi, l’uomo che ha ucciso il padre ad Arzachena

Michele Fresi

Michele Fresi è accusato di omicidio volontario.

È accusato di omicidio volontario Michele Fresi, il 27enne che ieri notte ad Arzachena ha massacrato suo padre Giovanni sotto gli occhi increduli di alcuni passanti e ferito altre tre persone. L’aggressore, un omone alto 1,85 centimetri e appassionato di palestra, aveva da tempo problemi di tossicodipendenza.

Quello accaduto ieri notte e sfociato con il terribile omicidio è stato uno delle tante liti che il giovane aveva con suo padre Giovanni Fresi, orefice molto conosciuto ad Arzachena. Il papà, come altre volte, aveva cercato di riportare il figlio in casa, che aveva dato in escandescenze all’interno del locale, molestando gli avventori del bar in viale Costa Smeralda.

Michele Fresi è molto conosciuto in paese, ma a differenza di suo padre che era molto stimato, era noto per essere un giovane problematico. Un’esistenza difficile già dall’infanzia nonostante la presenza del povero papà, unico genitore a occuparsi di lui, poiché orfano di madre.

Il giovane, appassionato di bodybuilding e di tatuaggi, negli ultimi anni era finito nel giro della droga e dell’alcol, diventando sempre più difficile da gestire a causa dei suoi scatti d’ira. Purtroppo il padre, nonostante fosse un ottimo genitore, aveva cercato con tutte le forze di tirarlo via da quella situazione, purtroppo terminata con il massacro di ieri notte.

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