Omicidio ad Arzachena, ci sono anche tre feriti: la ricostruzione di una notte infernale

Giovanni Fresi

Omicidio ad Arzachena, non solo parricidio: feriti un’amica e due carabinieri

Michele Fresi non solo è responsabile dell’omicidio del padre ad Arzachena, ma per colpa sua ci sono anche tre feriti. È stata una notte infernale quella vissuta nel cuore della cittadina gallurese, ecco una prima ricostruzione.

L’arrivo dell’ambulanza

Poco dopo mezzanotte un’ambulanza è intervenuta in viale Costa Smeralda perché c’era un giovane in stato di alterazione per l’uso di droghe. Michele Fresi, alto e muscoloso 27enne, era difficile da gestire e nel frattempo era stato avvisato anche il padre Giovanni. L’orafo 58enne ha cercato di prendersi cura del giovane, senza immaginare quello che stava per succedere.

L’amica picchiata

Pochi minuti dopo è arrivata una nuova richiesta di soccorso, stavolta ai carabinieri. Una ragazza di 24 anni, amica di Michele che si era drogata assieme a lui, era stata vittima della sua furia. I soccorritori l’hanno trovata con la mandibola fratturata ed è stata portata all’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia.

Le botte ai carabinieri

I militari si sono trovati davanti un giovane robusto e molto difficile da gestire. La loro presenza non ha calmato Michele Fresi, che li ha invece aggrediti e feriti entrambi. Anche i due carabinieri sono finiti al Pronto soccorso, e a uno di loro sono stati assegnati 30 giorni di cure. Grazie all’arrivo di un’altra pattuglia del Radiomobile i carabinieri sono riusciti ad avere la meglio sul giovane e caricarlo nell’auto. La notte molto agitata sembrava ormai a un passo dalla conclusione, ma il peggio doveva ancora venire.

“C’è un corpo sul marciapiede”

Una terza chiamata, la peggiore, ha fatto scoprire ai carabinieri che in piazza Risorgimento c’era un corpo sul marciapiede. Immediata la corsa dei militari perché di Giovanni Fresi si erano perse le tracce dopo il primo intervento del 118. I carabinieri si sono trovati davanti il suo corpo, con evidenti ferite alla testa. Immediata la corsa verso l’ospedale di Olbia, ma per lui non c’è stato niente da fare.

Il silenzio del parricida

In preda agli effetti della droga Michele Fresi non si sarebbe neanche accorto di aver ucciso il padre. Quando stamattina è arrivato il momento dell’interrogatorio ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Lo rivela il suo avvocato Nino Vargiu, che sta ancora ricostruendo tuti i tasselli della vicenda.

Il lutto di Arzachena

Il risveglio per Arzachena è stato orribile, la notizia della morte dell’orafo buono ha raggiunto ogni casa all’ora della colazione. Un cazzotto nei gironi di festa che ha sconvolto anche il primo cittadino. Roberto Ragnedda si è fatto portavoce dello sconforto generale, annunciando che quando sarà possibile dare l’ultimo saluto a Giovanni Fresi sarà un giorno di lutto per Arzachena.

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