L’audio del candidato in Gallura è un caso, il sospettato nega: “Non sono stato io”

L’audio virale del candidato in Gallura diventa un caso politico

Diventa un caso politico l’audio di un candidato alle Regionali in Gallura, Todde attacca e Truzzu prende le distanze. Quella voce che spiega come fare per ottenere l’attenzione del pubblico l’avrebbero riconosciuta in tanti. Sono parole che ricordano Cetto La Qualunque, il grottesco politico inventato da Antonio Albanese. La scelta di farsi accompagnare da belle ragazze discinte agli incontri elettorali per tanti sembrerebbe riconducibile a un candidato, che però si chiama fuori dalla vicenda. “Non sono stato io a mandare quel messaggio – chiarisce Pietro Pinna -. Ma si capisce che è una cosa goliardica, solo un messaggio mandato a un amico. In campagna elettorale si dicono tante cose: si ride e si scherza”. Qualcuno ha divulgato quella che sembra nascere come una conversazione privata, ma il contenuto di quel messaggio vocale non vìola nessuna norma.

Alessandra Todde

Non l’ha presa come uno scherzo Alessandra Todde, la candidata del Campo largo alla guida della Regione: “Una vergogna assoluta. Anche su questo parla il silenzio di Truzzu“. La deputata M5s cita anche altri messaggi vocali che stanno scaldando gli ultimi giorni di campagna elettorale. “Si dice soddisfatto di questa tecnica, orgoglioso di usare il corpo delle donne per racimolare qualche voto in più – commenta -. Questi messaggi vocali inviati ai suoi amici sono diventati virali. Un uomo senza dignità, che promette festini privati in caso di elezione. “Se vinco sei invitato alla festa, non portare donne perché ci sono già lì””.

“La mercificazione del corpo femminile sfruttata in campagna elettorale pur di recuperare qualche voto. Non solo ciò è moralmente riprovevole, ma è anche un insulto all’intelligenza degli elettori sardi – conclude -. Sono orgogliosa di avere tante donne candidate al mio fianco e di rappresentare una coalizione che difende i diritti di tutte le donne”.

Paolo Truzzu

Anche Paolo Truzzu ha deciso di intervenire sulla vicenda, prendendo le distanze in modo netto. “Questa mattina, ho appreso dalla stampa dell’esistenza di un imbarazzante e sgradevole audio attribuito a un candidato, inserito in una lista della mia coalizione – commenta -. Parole inaccettabili, pronunciate da chi si sottopone al giudizio degli elettori per amministrare la Sardegna. E soprattutto inaccettabili per l’uso vergognoso del corpo della donna come merce elettorale“.

“In questo campo mi considero al di sopra di ogni sospetto – assicura Truzzu -. Avendo una splendida famiglia composta da tre donne (moglie e due figlie) e avendo una donna eccezionale come capo di partito. Oltre ad aver presentato una squadra di candidate di qualità che mi sostiene in questa competizione elettorale. Prendo le distanze con decisione da questo inqualificabile comportamento – conclude -. E sono certo che i sardi sapranno distinguere le responsabilità personali dalle ridicole strumentalizzazioni, queste sí un insulto all’intelligenza degli elettori”.

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