I sindaci della Gallura promuovono la serrata totale per 15 giorni

La serrata contro il coronavirus.

L’Anci Sardegna, associazione che riunisce tutti i sindaci della regione, chiede una serrata totale per 15 giorni, con la sola garanzia di apertura per alimentari, farmacie e servizi essenziali. Iniziativa rilanciata dal sindaco di Cagliari Paolo Truzzu. Ma cosa ne pensano i primi cittadini della Gallura?

“Diventerebbe necessaria se si continua a non rispettare il DPCM – ha commentato il sindaco di Loiri Francesco Lai –. In tutti i comuni abbiamo lo stesso problema. Se fosse necessario, quindi, meglio fermarsi oggi 15 giorni del tutto, che avere strascichi all’avvio della stagione turistica”.

“Questa richiesta è frutto di un confronto tra noi sindaci – spiega il sindaco di Calangianus Fabio Albieri –. L’obiettivo deve essere quella di bloccare la diffusione del virus. Questo risultato può essere raggiunto solo se la gente rimane a casa e se si seguono le prescrizione già impartite dalle autorità nazionali e regionali in modo drastico”.

“È una richiesta molto forte, ci rendiamo conto, soprattutto per le piccole e medie imprese, che non offrono servizi ritenuti essenziali – prosegue il sindaco di Sant’Antonio di Gallura Carlo Duilio Viti –. Nel documento dell’Anci Sardegna si richiede anche una perequazione da parte dello Stato. Confido che una istanza di tale tipo possa essere accolta e ci permetta di uscire da questa crisi profonda, che non è solo sanitaria, nei tempi più brevi possibili”.

“Penso che l’analisi dei dati ci incoraggi a seguire questa strada – dichiara Mario Mulas, sindaco di Golfo Aranci –. Solo con un forte sacrificio riusciremo ad uscire da questa brutta situazione. Specialmente qui in Sardegna dove il sistema sanitario non è paragonabile a quello lombardo e ci dobbiamo predisporre con fiducia alla stagione turistica. L’emergenza passerà e sarà necessario riavviare la macchina dell’economia”.

“Ormai è provato che l’unico rimedio è stare il più possibile a casa. Rimanere aperti per 3 avventori al giorno non è utile nemmeno per i commercianti – aggiunge Roberto Ragnedda, sindaco di Arzachena –. Quindi, a questo punto, chiusura totale, sacrificio generale e non dare occasioni di uscita. Gli interventi spizzichi e bocconi non servono, lì si dovrà arrivare, che ci si arrivi subito e basta”.

Voce fuori dal coro, invece, quella di Domenico Mannironi, sindaco di San Teodoro. “Sono nettamente contrario ad una decisione così drastica in un momento in cui noi sindaci dobbiamo coordinare e organizzare il nostro territorio – spiega –. Ho già limitato gli accessi dei cittadini chiedendo l’utilizzo del telefono e del web. Sarebbe una follia la chiusura completa”.

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