La minoranza contro il progetto sul deposito di gas a Olbia: “Ecco perché va fermato”

Il progetto del deposito di gas a Olbia.

I consiglieri di opposizione di Olbia hanno presentato una mozione alla maggioranza per far luce in merito al progetto del deposito di gas in zona industriale. Il progetto Enerclima 2050 che si vorrebbe realizzare, da parte di alcune società private, nascerà presto nella zona del porto di Cala Saccaia.

Il progetto si trova nella fase di procedura di via ministeriale. “Noi chiediamo, attraverso questa mozione – dichiara Davide Bacciu a nome di tutti i consiglieri di minoranza -, che sia convocato un consiglio Comunale aperto a tutti i cittadini, imprenditori, albergatori e commercianti per esprimere un giudizio su questo progetto che nonostante l’importanza non è stato sottoposto a dibattito”.

E’ prevista, infatti, la realizzazione nella zona industriale di Cala Saccaia di Olbia, di un terminale costiero di metano liquido e di una centrale elettrica a metano e il trasporto del gas naturale liquefatto a mezzo di navi metaniere sino al terminale, lo stoccaggio all’interno di un serbatoio criogenico, la vaporizzazione di parte dei quantitativi ricevuti e la successiva distribuzione, in stato liquido e gassoso. Lo stesso prevede che durante la transizione da LNG fossile a bio-metano rinnovabile (2a fase operativa entro il 2050) la frequenza di arrivo delle metaniere andrà diminuendo ed aumenterà la quota di immissione in rete di biometano da biodigestori del territorio, con conseguente riduzione dei volumi di rigassificazione, aumento dei volumi di liquefazione ed utilizzo dello stoccaggio di LNG per le utenze di LNG e per il servizio di stoccaggio strategico e pompaggio dell’energia.

Perché la minoranza si oppone al progetto.

Tante le perplessità espresse dalla minoranza per il progetto che sorgerà presto nel cuore del porto industriale di Olbia. I documenti mostrati dai consiglieri evidenziano, infatti, che il deposito è costituito da una grossa cisterna circolare alta circa 30 metri e la centrale elettrica affiancata, le opere saranno realizzate a pochi metri da importanti strutture alberghiere e commerciali della città, lungo la viabilità che dal centro città conduce alla frazione di Pittulongu.

“Secondo questi buona parte del porto industriale, fino quasi a Pittulongu – spiega il consigliere Bacciu -, sarà occupato da navi di circa 200 metri. Questo ha un impatto devastante perché là ci sono attività importanti a livello commerciale, ricettivo ed economico. Le metaniere viaggeranno nel golfo con una frequenza settimanale. Inoltre, dentro il deposito ci vuole una sicurezza da rispettare e il sito non è adatto perché scaricano di continuo navi commerciali. Si rischierebbe di fermare continuamente tante attività”.

Altre dubbi riguardano il sistema di raffreddamento del motore della centrale elettrica e per il riscaldamento utile alla rigassificazione del GNL, dove verrebbe utilizzata acqua di mare che dopo essere stata trattata verrebbe rigettata con temperatura alterata all’interno del golfo a poca distanza dagli impianti di mitilicoltura presenti. Secondo i consiglieri, le imponenti navi gasiere, per raggiungere il prezioso e delicato Golfo di Olbia, dovrebbero passare dinnanzi ed in mezzo a pregiati e protetti siti naturalistici e aree marine, dal valore ambientale e paesaggistico ineguagliabile.

Siti che hanno reso la Costa Smeralda e l’intera costa nord est della Sardegna famosa in tutta il mondo e oggetto di importantissimi traffici turistici anche della nautica mondiale. “Per questo noi facciamo un appello ai sindaci della Gallura – dichiara il consigliere -, poiché questo progetto coinvolge molti comuni, poiché le navi passeranno anche dinanzi alle coste di altri territori galluresi, dunque riteniamo che questo progetto interessi non solo Olbia”.

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