Diventare pokerista professionale: il futuro nel mondo del lavoro sportivo

Negli ultimi anni, il poker sta spopolando. Sia nella versione online che nei casinò fisici veri e propri. Il movimento, ormai considerato molto più che un semplice gioco d’azzardo, dopo esser nato negli Stati Uniti d’America si è diffuso in tutti i paesi del mondo. Anche in Italia.

Oggi sono centinaia di migliaia gli appassionati che, affidandosi a piattaforme online e a casino con postepay, si sfidano a colpi di coppie, tris e full.

Il nuovo mondo del poker sportivo

Il gioco del poker si sta evolvendo talmente tanto da divenire vero e proprio sport. Nato come gioco di divertimento a livello puramente amatoriale, oggi il poker ha sviluppato un approccio del tutto diverso: sempre all’insegna del relax, ma con una modalità più organizzata e competitiva.

Negli ultimi anni, quindi, gli addetti ai lavori si sono lasciati alle spalle l’appellativo di gioco d’azzardo nei confronti del poker, ed hanno cominciato ad abbracciarne una versione più professionale, più complessa, più strategica.

Col passare del tempo, questo ha ampliato ed evidenziato le differenze tra il giocatore amatoriale e quello invece professionista. Di conseguenza, è emerso ancor di più come il poker sia in realtà un gioco in cui la fortuna rappresenta solo una minima parte. Come in tutti gli sport, il caso può fare la differenza in una singola mano o nell’arco di un’intera partita, ma senza una strategia e senza le competenze necessarie non è possibile nemmeno sedersi – in maniera professionale – al tavolo verde.

Il pokerista professionale: le 3 abilità fondamentali

Il giocatore di poker che sceglie questo sport come vera e propria professione deve avere, e sviluppare tramite allenamenti specializzati, delle abilità fondamentali ben precise. Si tratta di tecniche e capacità definite sia a livello mentale che fisico, ritenute molto importanti per divertirsi praticando in maniera seria ed organizzata questa disciplina così famosa nel mondo. Ecco le 3 principali:

  • Capacità di calcolo. Alla base del poker c’è ovviamente la matematica. Il buon pokerista deve quindi saper applicare i concetti matematici “base”, come il calcolo delle probabilità e delle percentuali, alle carte da poker. Conoscere i numeri alla perfezione ed avere una mente analitica permette di avere sempre ben chiaro il quadro della situazione: ricordare quali carte sono uscite e quali ancora rimangono nel mazzo. Tutto ovviamente in maniera rapida e precisa;
  • “Deception”. Si tratta della capacità di “bluffare”, cioè di saper ingannare i propri avversari con determinati comportamenti, espressioni verbali e soprattutto con il linguaggio del corpo. È fondamentale nascondere fino all’ultimo la realtà delle proprie carte, facendo intendere agli altri un punteggio diverso da quello che si ha realmente in mano. Allo stesso tempo, è essenziale anche saper leggere i bluff altrui, quindi non lasciarsi ingannare dalle mosse dei propri avversari e distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è;
  • Autocontrollo. È di vitale importanza saper controllare le proprie emozioni, la propria mente e il proprio corpo. Le partite di poker possono durare anche diverse ore, e mantenere un autocontrollo generale può fare la differenza per il buon pokerista. Proprio da qui nasce la cosiddetta “poker face”, cioè mantenere sempre la stessa posizione al tavolo e la stessa espressione facciale qualsiasi cosa accada. Questo sport richiede grande disciplina del corpo e della mente.
Condividi l'articolo
Gallura Oggi il quotidiano di Olbia e della Gallura | Notizie da Olbia, eventi in Gallura