Nelle scuole di Olbia si mangerà Zuppa gallurese

La zuppa gallurese nelle scuole di Olbia.

Nella settimana dal 6 al 10 maggio nelle mense delle scuole di Olbia ci sarà la giornata tipica con la zuppa gallurese, piatto di origine contadina, che rientra nella definizione di piatto povero, ma che di povero ha davvero poco.

Il piano di educazione alimentare per le mense scolastiche di Olbia promosso dall’amministrazione comunale prevede la diffusione e la salvaguardia di tradizioni culturali e culinarie del territorio, attraverso la riappropriazione del patrimonio alimentare regionale.

“Il progetto intende coinvolgere, con proposte e azioni differenziate, alunni, docenti e genitori – afferma l’assessora alla pubblica istruzione Sabrina Serra -.Per una mensa scolastica buona, sana e sostenibile c’è bisogno di sviluppare competenze e una cultura del buon cibo legata alla nostra tradizione e alla tutela dell’ambiente e delle risorse. Con queste iniziative vogliamo dedicare il momento del pasto a scuola alla riscoperta delle tradizioni e dei sapori antichi. Il prodotto tipico è il prodotto di un luogo, che custodisce gelosamente i legami con le proprie origini e con la storia”.

Anche nella tradizione della cucina sarda, come spesso capita con i suoi dialetti, la zuppa gallurese conosce numerose varianti locali che cambiano di città in città. Tra le numerose varianti ne esistono alcune dove al posto del pane raffermo viene utilizzata la spianata o il pane carasau. Spostandosi di pochi chilometri, vengono apportate variazioni che, pur non stravolgendo la ricetta base, conferiscono caratteristiche facili da cogliere al primo assaggio. A Tempio il fondo della teglia veniva foderato di fettine sottili di lardo, ad Aggius nella suppa cuata dei matrimoni viene aggiunto, appena sfornata, un ghisaddu di carne di vitello in rosso, a Monti non viene cotta nel forno ma con la fiamma del fornello; a Bortigiadas, paese di confine, si usa il finocchietto selvatico come nella vicina Anglona.

Secondo alcuni le origini della zuppa risalirebbero alla fine del diciottesimo secolo, naturalmente in Gallura, al tempo poco popolata, impervia e dedita all’allevamento dei bovini. Le prime greggi di pecore appariranno infatti solo un secolo dopo

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