Eolico: il No alla speculazione di Loiri Porto San Paolo, Cna e ambientalisti

L’opposizione all’eolico di Loiri Porto San Paolo

Cresce in Sardegna il fronte del No sulla speculazione dell’eolico, ora interviene anche il Comune di Loiri Porto San Paolo. Il sindaco Francesco Lai: “Ci opponiamo a tutti i progetti speculativi che vedono il consumo del territorio o lo scempio dell’ambiente, nostro patrimonio primario da tutelare. Siamo favorevoli alle rinnovabili, qualora queste siano a vantaggio dei nostri concittadini, come potrebbe avvenire mediante la costituzione delle comunità energetiche rinnovabili. Vero futuro sostenibile”. Tra gli aspetti negativi di parchi eolici e pannelli fotovoltaici, secondo il sindaco, c’è l’intaccamento di paesaggio e produzioni agricole. Senza trascurare il fatto che le comunità non ne trarrebbero nessun beneficio, se non una semplice indennità al singolo proprietario del terreno.

L’allarme del Cna Sardegna

la Cna Sardegna ha lanciato l’allarme contro l’assalto indiscriminato sul territorio. Se venissero approvate le richieste di connessione di nuovi impianti presentate a Terna, gestore della rete elettrica nazionale, la Sardegna produrrebbe energia per una quantità 11,8 volte superiore ai consumi elettrici annuali attuali. Secondo i vertici Cna, è improrogabile un’intesa Governo-Regione che disciplini l’identificazione di superfici e aree idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili. Fondamentale il rispetto del territorio e dell’ambiente. Da privilegiare le superfici edificate, le aree industriali e artigianali. La Cna si fa promotore di un modello che non impoverisca cittadini e imprese e non vada a vantaggio di speculatori e facilitatori.

La petizione popolare

Anche l’associazione ecologista GrIG ha promosso una petizione per la moratoria nazionale delle autorizzazioni per nuovi impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili. Una moratoria regionale è già stata presentata. Tuttavia, secondo il GrIG, la prima cosa da fare sarebbe una moratoria nazionale. Dovrebbe essere lo Stato a pianificare l’istallazione di impianti eolici e fotovoltaici, in base ai reali fabbisogni energetici. Solo dopo il coinvolgimento di Regioni ed Enti locali e lo svolgimento della Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.), dovrebbe mettere a bando di gara i siti per realizzazione, gestione e rimozione degli impianti di produzione energetica.

Lo scenario

In Sardegna, le istanze di connessione di nuovi impianti al 31 marzo 2024 risultavano 809, pari a 57,67 GW di potenza, suddivisi in 22,99 GW da fonte solare, 16,86 GW da fonte eolica a terra e 17,82 GW da fonte eolica a mare. Questo surplus di energia non potrebbe esser utilizzato sull’isola, non potrebbe esser trasportato verso la Penisola e non potrebbe esser conservato. Ciò significa che a pagare sarebbe il gestore unico della Rete e, quindi, i contribuenti.

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