Febbre del Nilo, i casi si allargano. Dopo Palau, conferme anche da Olbia e Arzachena. Cresce il monitoraggio

Confermati casi anche a Olbia e Arzachena.

Nonostante l’arrivo dell’autunno e le temperature più fresche, il virus sta continuando a circolare in tutta l’Isola. Dal 28 giugno a oggi sono quindici i casi di positività al virus West Nile confermati dal Centro di Referenza Nazionale di Teramo. Dopo le conferme della presenza del virus nel Comune di Palau, arrivano le conferme anche da Olbia e Arzachena.

I dati sono stati aggiornati dall’Ats Sardegna. Tre positività sierologiche (presenza di anticorpi specifici) riscontrate rispettivamente in un cavallo nel Comune di Oschiri (26 settembre), in un cavallo nel Comune di Olbia (30 agosto 2018) e in un cavallo nel Comune di Sassari (2 ottobre); dodici le positività alla ricerca del virus riscontrate: un caso confermato in un pool di zanzare nel Comune di Alghero (14 agosto), in un tacchino nel Comune di Ardara (5 ottobre), in nove esemplari di cornacchia grigia (in data 6 settembre a Porto Torres, in data 2 ottobre a Bonorva, in data 1 ottobre a Padru e in data 15 ottobre 1 caso nel Comune di Olbia, 2 casi ad Alghero, 2 casi a Sassari, 1 caso nel Comune di Palau) e un caso in un esemplare di ghiandaia nel Comune di Arzachena in data 15 ottobre.

Devono essere ancora confermati dal Piano nazionale integrato di sorveglianza e risposta al virus West Nile 2018, quindici casi di positività al virus diagnosticati dai laboratori dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna: due positività riscontrate in due ghiandaie nei Comuni di Arzachena e di Loiri Porto San Paolo e sette positività riscontrate in esemplari di cornacchia grigia nei Comuni di Alghero (2 casi), Ozieri (4 casi), Tempio Pausania (1 caso). 

«I dati ci dicono che il virus della West Nile disease è ormai presente in diverse zone dell’Isola – spiega il direttore del Dipartimento di Prevenzione della Assl oristanese Giuseppe Fadda – Per questo, nonostante l’ulteriore abbassamento delle temperature faccia sperare che possa cessare o attenuarsi la circolazione virale, è utile non abbassare la guardia e continuare ad adottare tutte le misure di protezione dalla zanzara, insetto che attraverso le punture può trasmettere la malattia dagli uccelli infetti all’uomo».

Per gli equidi l’unica misura di prevenzione alla malattia è rappresentata dalla vaccinazione che è a carico del proprietario degli animali. Nessun limite viene, invece, imposto per quanto riguarda la movimentazione degli equidi in aree endemiche ma è opportuno attuare dei programmi di profilassi vaccinale prima di tali spostamenti, sopratutto verso territori dove è stata recentemente dimostrata la circolazione virale.

Dovrà essere cura dei privati cittadini evitare che possano crearsi ristagni d’acqua in contenitori di qualsiasi natura. Per questo motivo, le prescrizioni dell’ordinanza si concentrano particolarmente sulla necessità di coprire, rimuovere o pulire regolarmente qualsiasi oggetto che possa trattenere l’acqua piovana. Prevista nel provvedimento anche l’introduzione di pesci larvivori nelle fontane ornamentali e l’ispezione periodica delle caditoie.

I titolari delle aziende agricole dovranno curare lo stato di efficienza di tutti gli impianti e dei depositi idrici utilizzati. Le aziende, ma anche i privati, che detengono copertoni d’auto o simili, dovranno seguire particolari regole di manutenzione e conservazione dei pneumatici, affinché non divengano depositi di acqua piovana. Infine, qualora si riscontri all’interno di aree di proprietà privata una diffusa presenza di zanzare, i proprietari o gli esercenti delle attività interessate dovranno effettuare immediatamente, a propria cura, una disinfestazione per eliminare i focolai larvali presenti.

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