Green pass per trasporti, scuole e Università: cosa cambia in Sardegna

Da oggi esteso l’obbligo di Green pass per molte attività.

Dal 1° settembre si estende l’obbligo del Green Pass anche in Sardegna per molte attività, dai trasporti alla scuola. Se dal 6 agosto era necessario avere il Green Pass solo in alcune occasioni, adesso l’elenco si è esteso. Le novità riguardano anche i trasporti e la scuola, come noto infatti i viaggiatori, gli insegnati e gli studenti sono le nuove fasce coinvolte. Ecco il riepilogo per comprendere meglio le nuove disposizioni senza rischiare sanzioni.

I trasporti.

La principale novità che entra in vigore oggi è sicuramente quella legata ai trasporti. Per chi viaggia in aereo è obbligatorio esibire il Green Pass nel momento dell’imbarco, dove i controlli sono effettuati anche dal personale a terra. Situazione simile anche nei porti della Sardegna dove è stata predisposta la cartellonistica per invitare tutti i passeggeri a rispettare la norma in vigore. Il Green pass infatti deve essere esibito anche per chi viaggia su tutti i trasporti marittimi interregionali, isole comprese. L’unica deroga è per lo Stretto di Messina, dove quindi non è obbligatorio avere il certificato verde. Anche in questo caso la capienza massima è dell’80%.

Per viaggiare in Europa bisogna aspettare i 14 giorni dalla fine dal completamento del ciclo vaccinale, mentre nel nostro Paese il Green Pass è valido dal 15° giorno dopo la prima dose.

Chi sceglie i treni è obbligato al certificato verde per gli Intercity, Intercity notte e tutti quelli ad Alta Velocità (quindi Frecce e Italo in Italia). Nel caso di dei treni regionali, anche se si attraversano due regioni, non è necessario. Nelle stazioni di grandi dimensioni, il controllo del certificato verde viene fatto ai tornelli o in alternativa dal controllore. Coloro che trasgrediscono rischiano una denuncia alla polizia ferroviaria e sarà costretto a scendere alla prima fermata.

A scuola.

Tutto il personale scolastico ha l’obbligo del Green Pass: maestri, professori, bidelli, segretari, amministrativi e dirigenti sono tenuti ad averlo. Solo le categorie fragili hanno diritto al tampone gratuito. Per coloro che non non hanno il certificato verde, non possono entrare nella struttura scolastica e quindi viene segnalato come assente ingiustificato. Dopo cinque giorni, scatta la sospensione del lavoro e dello stipendio. Gli studenti non sono tenuti ad averlo, ma resta obbligatorio indossare la mascherina.

Negli ambienti universitari la situazione non cambia molto. Il certificato verde è obbligatorio anche per ricercatori, dottorandi, specializzandi e studenti. In caso di assenza ingiustificata da parte del personale, dopo cinque giorni viene sospeso il rapporto di lavoro e il compenso. Per gli universitari che non hanno Green Pass, è prevista la possibilità di seguire le lezioni online, così come gli esami e la discussione della tesi di laurea. Le singole università poi sceglieranno le modalità di controllo a campione. Il suggerimento è di informarsi presso il proprio ateneo per le modalità di svolgimento e gestione delle attività.

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