L’incendio di Bados da vicino: “Scene infernali, siamo disperati per il bambino”

Una testimonianza da Bados dove un bambino è morto carbonizzato nel camper

“Eravamo in spiaggia a Bados quando il camper ha preso fuoco, era l’inferno e non sapevamo del bambino: ora siamo disperati”. Non sarà facile dimenticare per chi era nel luogo della tragedia dove è morto il piccolo Samuel, intrappolato nel camper che esploso quel pomeriggio del 31 agosto.

Parla una donna, che appena arrivata in spiaggia, si è trovata davanti a una colonnina di fumo denso e un gruppo di persone disperate poco distanti dall’incendio. “All’inizio non mi ero resa conto di cosa stesse succedendo perché ero al bar – racconta una residente di Pittulongu, che vuole restare anonima -. Poi ho visto il fumo e delle persone che piangevano perché non riuscivano a trovare il figlio. Lo abbiamo chiamato, ma Samuel non rispondeva”.

“Sono andata di corsa a prendere delle cose da vestire a casa perché non avevano niente addosso, avevano perso tutto – prosegue nel suo racconto -. Poi appena tornata sulla spiaggia ho saputo l’amara verità, Samuel non c’era più. Quando hanno portato la mamma via con l’ambulanza, lei piangeva e si dava la colpa che non era riuscita a proteggerlo. Una tragedia immensa, siamo ancora scioccati e disperati per la fine di quel povero bambino”.

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