Si ferisce alla gola mentre taglia il sughero, Filippo muore a 18 anni. Aperta un’inchiesta. Alà dei Sardi sotto choc

Chi è il ragazzo morto di Alà dei Sardi.

Aveva appena compiuto i 18 anni Filippo Bua, il giovane di Alà dei Sardi morto dissanguato mentre lavorava nei monti di Santu Lussurgiu, nell’Oristanese. Sulla tragedia è stata aperta un’inchiesta, ma è certo che si è trattato di un incidente. Il magistrato ha disposto il dissequestro della salma, che presto arriverà nel paese di origine del giovane, dove si terranno i funerali.

E’ proprio perché aveva compiuto la maggiore età che Filippo sognava la sua indipendenza economica, quella a cui tanti suoi coetanei aspirano per sentirsi un po’ più adulti. Purtroppo il nome di quel ragazzo, così giovane, si aggiunge alla lunga lista delle vittime sul lavoro, le cosiddette morti bianche.

Ad Alà dei Sardi era molto conosciuto e stimato. Un grande lavoratore, un giovane dal cuore buono e studente a Olbia. Il paese è molto sconvolto alla notizia della scomparsa del giovanissimo e il sindaco ha proclamato il lutto cittadino. “E’ una grande tragedia per la nostra comunità, siamo tutti sconvolti. Era un ragazzo molto inserito nella nostra comunità e voluto molto bene – dichiara il sindaco Francesco Ledda -. Abbiamo già disposto l’ordinanza per il lutto cittadino. E’ il minimo che potevamo fare per far sentire la vicinanza alla famiglia di Filippo”.

Cosa è successo.

Il 18enne, che questa mattina lavorava assieme ai suoi colleghi per una ditta privata, stava tagliando il sughero con l’accetta, quando si è ferito accidentalmente alla carotide, morendo dissanguato. Inutili i soccorsi del 118, che hanno solo potuto dichiarare il decesso del ragazzo. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri di Ghilarza per far luce su cosa abbia scaturito la morte di Filippo, le cui indagini sono in corso.

Troppi gli incidenti sul lavoro.

Sono ancora troppi gli incidenti sul lavoro anche in Sardegna e in Gallura. Solo nel 2022 in Italia dall’inizio dell’anno sono morti 864 lavoratori, di cui 12 in Sardegna. Questi sono i dati dell’Osservatorio dell’Inail, mentre risale a qualche giorno fa l’incidente a Olbia, dove un carrozziere ha riportato ustioni gravi.

“Se gli infortuni mortali non calano, se le leggi non vengono applicate – dichiara Luisa di Lorenzo, segretaria di Cgil Gallura –. Se gli organi di controllo continuano a subire tagli e ristrutturazioni, se le misure sanzionatorie non sono sufficienti quali deterrenti per rispettare le norme sulla sicurezza, significa che qualcosa non sta funzionando nel sistema. Ed è improrogabile la necessità di fare di più. Bisogna sicuramente capire le eventuali responsabilità, riunire tutti i soggetti che si occupano di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e mettere in campo proposte concrete capaci di arginare questa mattanza. Vista l’ evidente inefficacia delle misure sanzionatorie forse bisognerebbe pensare a premiante per le aziende piccole medie e grandi che applicano le norme ma sopratutto per quelle che investono nella formazione. E servono più risorse pubbliche sia per aumentare il personale preposto al controllo sia per la formazione rispetto alle norme e alla cultura della sicurezza”.

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