I negozi continuano a chiudere, così si svuotano i centri storici dei comuni della Gallura

negozi Gallura

La crisi del commercio nei paesi della Gallura.

Anche in Gallura il commercio soffre. Non solo a Olbia, tra il dal 2012 al 2023 c’è stato un calo dei negozi nel tessuto urbano. Dal 2012 al 2023 in città le attività sono passate da 490 a 451 del 2023, ma nei paesi più piccoli la situazione è ancora più drammatica.

La situazione a Tempio.

Nella vicina Tempio hanno chiuso, dal 2019 al 2023, 26 attività nel centro storico. Sono 33 se si considera il periodo storico dal 2012 al 2023. Fuori dal centro storico, i negozi sono passati da 31 nel 2019 a 25 nel 2023. Secondo lo stesso rapporto erano 40 nel 2012 e 144 nello stesso anno. Oggi le attività commerciali sono 111 nel cuore della città e 25 fuori dal centro storico.

A fornire questi dati è un rapporto dell’Ufficio Studi Confcommercio, che parla di desertificazione delle città. Aumentano però le attività come ristoranti, bar e strutture ricettive. Tuttavia, però, anche questo settore è colpito, almeno per quanto riguardano gli storici negozi. Ha fatto parlare, infatti, la vendita di uno storico locale nella Città di pietra, in Largo De Gasperi. Il bar era molto frequentato dai tempiesi.

Confcommercio Arzachena: “Nel centro storico chiusi molti negozi”.

Uno dei centri della Gallura che stanno soffrendo di più al livello commerciale è Arzachena, nonostante la vicinanza della Costa Smeralda. “Nel 2007 nel centro storico c’erano 60 attività – ha detto Alessandro Carta, presidente di Confcommercio Arzachena -, tra botteghe storiche e altre piccole attività commerciali. All’epoca c’era un centro commerciale naturale, poi a causa di alcuni lavori pubblici molte attività hanno chiuso e siamo passati a 14, circa 5 anni fa. Ora c’è stata qualche apertura, ma sono 1/3 le attività presenti rispetto a una decina di anni fa. C’è molta fatica perché manca una regia che faccia da collante. Per questo motivo noi presto apriremo una sede. C’è necessità di ripartire e creare un piano condiviso di rinascita, riunendo associati, per ricreare servizi di qualità e attrattivi”.

La crisi non riguarda soltanto il centro storico, dove è più drammatica per quanto concerne le chiusure, ma anche la vicina viale Costa Smeralda, una delle zone più commerciali della cittadina. “La situazione nelle frazioni è più dinamica, anche grazie al turismo – aggiunge -, dunque anche se chiudono attività, ne riaprono altre. Mentre il centro cittadino sta vivendo, in linea con altrove, anche gli strascichi della pandemia e anche la crisi a causa del commercio digitale”.

Chiusure anche a Calangianus.

Se i centri più grandi arrancano, la situazione nelle realtà più piccole è ancora più drammatica. La crisi ha colpito anche Calangianus, dove tanti negozi hanno abbassato le serrande, come recentemente un negozio di fiori ha dovuto chiudere i battenti. La notizia ha portato un’immensa tristezza in paese. “Qui rimarranno solo case”, si sono lamentati i residenti. La crisi del commercio ha colpito anche la periferia di Olbia, dove molti negozi stentano ad essere affittati.

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