Operaio in nero investito da una ruspa, il processo a Tempio

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Riprende il processo per l’operaio in nero investito da una ruspa.

È una vicenda piuttosto intricata quella che portò alla morte di Ilario Moro Merella, operaio in nero investito e ucciso da una ruspa a Porto Pozzo, nel comune di Santa Teresa Gallura il 21 aprile 2010.

Presso il tribunale di Tempio nei giorni scorsi si è svolta un’udienza nell’ambito del procedimento penale scaturito dal tragico evento. L’operaio, 46enne, originario di Santa Maria Coghinas, venne investito in retromarcia dalla ruspa durante le operazioni di pulizia di un terreno poco distante dal cantiere in cui lavorava alle dipendenze del subappaltatore Massimo Melis, ora sul banco degli imputati. Imputati anche il rappresentante della ditta appaltatrice principale, Vittorio Me, Maria Mannoni, che aveva commissionato i lavori di urbanizzazione, Paolo Angelo Frasconi, responsabile della sicurezza, Carlo Antonelli, committente dei lavori di pulizia del terreno, e il proprietario della ruspa Armando Soggiu, mentre l’autista della ruspa ha patteggiato un anno di reclusione. La posizione della proprietaria del terreno in cui è avvenuto l’incidente, invece, è stata stralciata.

Secondo gli ispettori dello Spresal, i terreni su cui erano in corso i lavori erano privi delle recinzioni previste dalla normativa. Inoltre, Merella lavorava in nero. L’accusa a carico degli imputati, con diversi gradi di responsabilità, è quella di omicidio colposo. La famiglia della vittima si è costituita parte civile, mentre il dibattimento è stato aggiornato al 16 ottobre.

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