Gallura virtuosa per la raccolta differenziata, ma si produce troppo secco

raccolta differenziata

La raccolta differenziata in Gallura.

La Gallura è virtuosa sulla raccolta differenziata, ma solo due comuni sono “rifiuti free” su 23 paesi della provincia di Sassari e 144 in Sardegna. Lo dice il nuovo rapporto sulla Sardegna di Legambiente, presentato alla V edizione dell’EcoForum Sardegna, con la premiazione regionale di Comuni Ricicloni, organizzato da Legambiente con il patrocinio dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna.

L’EcoForum ha tra i suoi obiettivi quello di creare interazioni e sinergie con i principali operatori della gestione virtuosa dei rifiuti, come aziende, pubblica amministrazione, consorzi e associazioni, e di premiare i comuni Ricicloni, i comuni Rifiuti Free, quelli che, oltre ad aver raggiunto l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata, hanno una produzione di rifiuto indifferenziato inferiore o uguale a 75 kg annui per abitante.

Stando a quanto dice il rapporto di Legambiente, in Gallura quasi tutti i comuni sono ricicloni. Soltanto due non rispettano gli standard della raccolta differenziata e sono Padru e Trinità d’Agultu e Vignola. Nel primo paese, con 2040 abitanti, si fa il 63,0% della rd. Il secondo, con 2.210 residenti, fa il 64,9% con un peggioramento rispetto all’anno precedente.

I comuni rifiuti free, ovvero quelli che producono poco secco residuo, sono solo Monti e Sant’Antonio di Gallura. Il secondo Comune è primo in classifica nel Sassarese, con soltanto 49,9 kg di secco pro capite. Monti è 11esimo e si producono soltanto 53,4 kg di indifferenziata procapite.

La raccolta differenziata nei comuni più grandi.

La maggior parte dei comuni galluresi, comprese le città più grandi, hanno superato gli obiettivi di legge del 65%. Più virtuosa è Arzachena, con un dato che arriva addirittura all’80%, ma con un peggioramento del 30,5 rispetto all’anno precedente. In città si producono 194,0 chili di secco pro capite. Segue Olbia, con il 75,0% di rd ma con un peggioramento del 16,4 rispetto allo scorso anno. Al terzo posto Tempio, con 70,9% di rd e 183,8 kg pro capite. Il dato però è in peggioramento del 21,3 rispetto al 2020. A seguire La Maddalena, con 69,3% e 227,9 chili di indifferenziata pro capite.

A peggiorare i dati sulla raccolta differenziata anche in Gallura è la pandemia. Gli effetti della pandemia si sono fatti sentire sulla produzione dei rifiuti in tutta Italia. L’obbligo di conferire nell’indifferenziato tutti i rifiuti prodotti all’interno di mura domestiche dove il virus ha contagiato gli occupanti, ha inciso sulla gestione dei rifiuti nel suo complesso, diminuendo la percentuale di raccolta differenziata e aumentando la produzione pro-capite di rifiuto da avviare a smaltimento.

I dati relativi alla raccolta sui rifiuti urbani presentati, grazie alla concessione dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna, si riferiscono al 2021, anno ancora segnato dalla pandemia di Covid 19.

I dati in Sardegna.

Nel 2021 la Sardegna conferma il suo secondo posto nella raccolta differenziata, con il 74,6% dopo il Veneto con il 76,2%, a fronte di una media nazionale del 64%. Altro dato importante è che la Città Metropolitana di Cagliari rimane al primo posto in Italia tra le città metropolitane con il 73,8%. “L’incremento dei rifiuti prodotti e inviati a smaltimento rilevato durante la pandemia interrompe la tendenza al miglioramento continuo degli ultimi anni e, se evidenzia da una parte la fragilità di un sistema che conta ancora eccessivamente sui comportamenti delle utenze finali, ancora di più indica la strada dell’economia circolare come l’unica praticabile -dichiara in una nota Annalisa Colombu, presidente Legambiente Sardegna-. La soddisfazione per le buone performance dei tanti comuni sardi che abbiamo premiato oggi e per il posizionamento nazionale della Sardegna non deve farci abbassare la guardia. Anzi. Staremo accanto ai territori, alle imprese e agli enti che hanno colto le opportunità del PNNR e che praticheranno i principi della circolarità per invertire la stabilmente la rotta.”

“La straordinaria scalata ventennale della Sardegna dal basso al vertice della classifica nazionale dell’economia circolare è il segno tangibile che tutto può cambiare – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. Ora però bisogna completare questa rivoluzione con la necessaria realizzazione degli impianti industriali di riciclo necessari, con ulteriori sforzi per aumentare la quantità e qualità della raccolta differenziata, premiando economicamente sempre di più le utenze più virtuose e contrastando con forza ogni attività che non rispetta le regole e causa seri problemi al decoro territoriale”.

“Quest’anno sono 144 i comuni sardi ad entrare nella classifica Comuni Rifiuti Free, in diminuzione rispetto al 2020 e al 2019 – prosegue Annalisa Colombu, presidente Legambiente Sardegna. Sono quei Comuni che smaltiscono meno di 75 kg/abitante annui. Premiati anche i Comuni Ricicloni e i Comuni Ricicloni Costieri che superano l’80% di Raccolta Differenziata, con un anno di anticipo rispetto all’obiettivo al 2022 del Piano Regionale Rifiuti. Si registra un incremento della produzione dei rifiuti urbani che dovrà diminuire di 60.656 t/anno per raggiungere l’obiettivo del Piano Regionale rifiuti. Il Comune di Cagliari ha adottato la tariffazione puntuale nel 2021 e altri comuni stanno seguendo ma l’adozione diffusa della tariffazione puntuale è in ritardo”.

La Sardegna è l’unica regione italiana ad aver raggiunto e superato l’obiettivo del 2009 del 50% di raccolta differenziata in tutti i suoi 377 comuni. Solo 2 comuni non raggiungono il 60% di raccolta differenziata, tra questi troviamo Sassari, mentre solo la Provincia di Oristano ha superato il 65% in tutti i suoi comuni.

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