Tra rischio contagi, pasti e visite: “Il mio ricovero da incubo all’ospedale di Olbia”

Il racconto di un paziente ricoverato all’ospedale di Olbia.

Ha dell’incredibile la vicenda raccontata da un paziente ricoverato all’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia. Attraverso foto e video Marco D’Angelo ha voluto denunciare la sua degenza nel reparto di Medicina Generale. “Sono stato ricoverato nella stanza con un altro paziente e dopo alcuni giorni mi hanno spostato perché lui aveva la febbre – racconta D’Angelo -. Poco dopo ho scoperto che era positivo al Covid ed è stato spostato al Mater Olbia”.

Il racconto della sua esperienza nel nosocomio si colora di risvolti poco piacevoli. “Dopo mi hanno trasferito nella stanza con un altro paziente, un anziano allettato – prosegue -. Ho visto che all’uomo mettevano il vassoio dei pasti sul tavolino, ma lui non poteva alzarsi. Insomma, non c’era nemmeno un operatore per aiutarlo a mangiare”.

Poi, le immagini che documentano le condizioni del paziente e alcune che ritraggono del cibo e dei rifiuti mischiati ad altri, come sangue e siringhe. “Dopo che ho fatto foto e video – ha detto D’Angelo -, un’infermiera mi ha minacciato e mi ha detto che non si può filmare e che mi avrebbe denunciato e che non potevano farci nulla se erano in dieci per 50 pazienti. Non so se fosse un modo di dire, comunque vedevo spesso che minimizzavano le sofferenze dei ricoverati. Il signore accanto a me si lamentava, era allettato e spesso non veniva nemmeno cambiato”.

D’Angelo ha deciso di rendere pubblica la situazione vissuta nel reparto fin da quando era allettato in ospedale. E conclude: “Dopo che ho iniziato a mostrare come venissero trattati i pazienti la situazione è cambiata e il personale non si è più comportato così fino alla mia dimissione”.

Condividi l'articolo
Gallura Oggi il quotidiano di Olbia e della Gallura | Notizie da Olbia, eventi in Gallura