Le richieste al nuovo sindaco di Olbia dalle imprese, dalle associazioni e dai quartiere

Le richieste al nuovo sindaco di Olbia.

Le elezioni amministrative di Olbia sono sempre più vicine e sono tante le richieste che arrivano dalle associazioni e dal mondo delle imprese a quello che sarà il nuovo sindaco. Quali saranno le priorità di cui dovrà occuparsi? Partiamo dalle richieste dei quartieri. “Per sette anni abbiamo atteso il piano Mancini e ora, con la sua bocciatura con giustificazioni pretenziose e con un piano alternativo in fase embrionale, viviamo ancora con la paura ogni volta che vediamo una nube in cielo – dice il presidente del comitato di quartiere Isticadeddu Pier Paolo Porcu -. In questa situazione gli abitanti delle periferie di Olbia hanno avuto anche parecchi danni anche dal punto di vista economico”.

Non solo la paura delle alluvioni, ma anche mancanza di infrastrutture, la voce che si alza dai quartieri. “Ancora a Olbia esistono cittadini di serie A e B. Abbiamo pagato le tasse come tutti, ma non abbiamo servizi come marciapiedi, luce e strade. Allora chiediamo che il nuovo sindaco renda Olbia più accogliente, ma non solo per i cittadini, anche per il turismo perché non è un bel biglietto da visita”, conclude Porcu.

Una città veramente turistica, è la speranza degli operatori. “I comuni turistici hanno un’esigenza di programmazione differente rispetto a Comuni che non prevedono questa offerta – commenta il presidente di Federalberghi Gallura Paolo Manca -. Occorre che ci sia una condivisione di scelte su temi come la tassa di soggiorno e sui servizi che deve offrire la città, non ultima la viabilità. Poi c’è la lotta all’abusivismo, fenomeno che a Olbia vede un centinaio di seconde case affittate fuori dal palinsesto delle strutture ricettive e questo va contro gli investimenti che fa chi è in regola”.

Turismo significa servizi di qualità, anche sui litorali. “C’è bisogno di competenze per essere accolto e gestito – afferma il segretario di Federbalneari Claudio Maurelli -. I bandi di gara non devono essere fatti in forma economica ma sulla base di punteggi di qualità, non si può affidare un servizio solo a chi offre di più”. La speranza è che la nuova amministrazione non penalizzi nè gli imprenditori locali, nè l’economia che si basa sul turismo.

Altro tema fondamentale è l’occupazione. “La creazione di lavoro deve passare attraverso un ruolo attivo delle amministrazioni locali – ricorda la segretaria Cgil Luisa di Lorenzo – . I nuovi amministratori devono intraprendere un ruolo da protagonista, di stimolo, di proposta, di sviluppo come parte integrante di un sistema regionale. Lo sforzo di uscire dal recinto comunale deve essere quotidiano e la costruzione di reti relazionali, con tutti i soggetti istituzionali e sociali, deve diventare metodo”. Il sindacato chiede, dunque, di contrastare il lavoro povero e di far applicare l’equo compenso a tutti i settori economici.

Tra le richieste al nuovo sindaco, infine, c’è anche l’attenzione per i settori strategici. “La creazione del porto turistico al molo Brin e lo sviluppo di imprese per la grande nautica sono idee e progetti che in una città come Olbia andrebbero incentivati – spiega il presidente di Confindustria Giuseppe Ruggiu -, così come una politica incentrata sullo sviluppo delle medie imprese nell’area Cipnes”. Tante altre le tematiche da affrontare. “Il risanamento del rischio idrogeologico, la formazione scolastica e universitaria per migliorare la qualificazione del lavoro, l’efficientamento energetico, ma anche temi come la viabilità locale, dove il Comune dovrebbe farsi portavoce con gli altri enti”, conclude Ruggiu.

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