In Sardegna 14 aree idonee per ospitare un deposito di scorie nucleari: si accende lo scontro

La mappa delle zone idonee ad ospitare un deposito di rifiuti radioattivi.

C’è anche la Sardegna tra le aree potenzialmente idonee ad ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi con la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI). Sono 14 i siti individuati tra le province di Oristano e del Sud Sardegna.

Molti i comuni interessati: Siapiccia, Albagiara, Assolo, Mogorella, Usellus, Assolo, Villa Sant’Antonio, Nuragus, Nurri, Genuri, Setzu, Turri Pauli Arbarei, Setzu, Tuili,Ussaramanna, Gergei, Las Plassas, Pauli Arbarei, Villamar, Mandas, Siurgus Donigala, Segariu, Villamar, Guasila e Ortacesus.

Non sono tardate le reazioni del mondo politico e delle associazioni della Sardegna. Per il presidente dell’Anci Sardegna “appare sconcertante la scelta del Governo di presentare la mappa dei siti potenzialmente idonei nel mezzo della più grave crisi dal dopoguerra ad oggi e di aver individuato, in Sardegna, alcune fra le aree più fragili dal punto di vista economico, sociale, ambientale e demografico. Anci Sardegna – conclude Deiana – sia appella a una mobilitazione generale di tutta la Sardegna per un’azione congiunta del Consiglio Regionale, della Giunta, dei parlamentari sardi, dei comuni della Sardegna, delle organizzazioni sindacali e datoriali, delle associazioni e dei comitati civici, della cittadinanza attiva affinchè si respinga ogni ipotesi di individuazione della Sardegna quale sito per lo stoccaggio delle scorie radioattive e nucleari”.

“E’ una follia la pubblicazione della mappa Sogin nel bel mezzo di una crisi Covid non solo sanitaria, ma anche economica e senza neanche un preavviso ai comuni interessati. Generare così il panico e lo sconcerto tra la popolazione poteva essere un’idea solo di un Governo che tenta di distrarre e che evidentemente non ha a cuore soluzioni e ripresa”, dichiara il Deputato di FdI Salvatore Deidda. .

“ Seppure l’Isola disponga dei requisiti, non si può non tenere conto del referendum consultivo popolare regionale riguardante l’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive. Nel 2011, infatti, con un’affluenza record, i sardi dissero ‘no’ lanciando un messaggio al Governo forte e chiaro”, commentano i parlamentari sardi del Movimento 5 Stelle.

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