A spasso in bikini nei centri storici, la Gallura si dimostra tollerante

Cosa ne pensano i sindaci in Gallura.

Belli, come mamma li ha fatti o quasi. Non è certo raro in estate veder passeggiare giovani o meno in bikini o in canotta nei centri storici delle località turistiche della Gallura. Un’usanza a cui i più ormai sono abituati o al massimo inibiscono, attraverso iniziative individuali, come il caso dei gli esercizi commerciali. Ma c’è chi non è così entusiasta, arrivando a proporre persino divieti, come dimostrano alcuni dibattiti che provengono da cittadini.

Queste ordinanze non sono fantascienza, perché esistono davvero ed è stata approvata in differenti comuni italiani. L’hanno firmata i comuni di Jesolo, Eraclea, Sorrento e tanti altri e c’è chi è stato davvero multato per aver violato il divieto. L’ordinanza recita il divieto di circolare o sostare su tutte le strade, vie, viali e piazze cittadine e in tutti gli altri luoghi pubblici, esercizi pubblici o mezzi pubblici in costume da bagno o a torso nudo, con la sola esclusione delle aree adibite alla balneazione”. Le sanzioni sono salatissime e prevedono una multa fino ai 500 euro per i trasgressori. “Potrebbe essere un’opportunità per il decoro a Santa Teresa”, si trovano concordi molti commercianti e residenti.

Ma c’è una Gallura molto tollerante, senza ordinanze di questo tipo. “Penso che sia giusto che ci sia un po’ di contegno per strada – dichiara il sindaco di Golfo Aranci, Mario Mulas -, ma questo fastidio mi è un po’ passato perché, finalmente, dopo due anni difficili vediamo finalmente tanto turismo nel paese. Penso anche che, almeno nel comune, non ci sono atteggiamenti così frequenti da imporre un’ordinanza che vieti di girare in costume o senza maglietta nel paese”.

E’ della stessa opinione la sindaca di Santa Teresa, Nadia Matta, spiegando che nel comune che amministra non ci sono episodi del tipo. “Rispetto le decisioni di alcuni sindaci che hanno invitato – dice la prima cittadina -, attraverso regolamenti e ordinanze, al rispetto della decenza e del buon costume, avranno avuto le giuste motivazioni per farlo. Ritengo che nel mio comune, frequentato da decine di migliaia di turisti, non vi siano situazioni tali da prendere dei provvedimenti. Tutto sommato, sotto questo aspetto, i nostri vacanzieri risultano essere sufficientemente rispettosi del vivere civile. L’estate è la stagione della libertà, qualche abito succinto è assolutamente tollerabile, ritengo che l’indecenza sia ben altro, ad esempio abbandonare i rifiuti nelle cunette e nelle vie del paese”.

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