Insegue la ex con acido e coltelli a Olbia, a processo per stalking

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Un 52enne di Olbia, in carcere per stalking, va a processo.

È finito a processo per stalking il 52enne di Olbia che, lo scorso ottobre, aveva inseguito la sua ex sulla strada 127, con acido, coltelli e mazza, dopo averla picchiata e minacciata. Stando a quanto riporta La Nuova Sardegna, il pm Noemi Mancini ha ottenuto dal gip del tribunale di Tempio, Alessandro Cossu, il giudizio immediato per l’uomo, ritenendo gravi le sue responsabilità.

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Il processo si aprirà il 27 marzo davanti al giudice monocratico. Difeso dall’avvocato Paolo Spano, l’imputato deve rispondere di atti persecutori nei confronti della sua ex e di detenzione ingiustificata di armi detenute presumibilmente per far del male alla donna. Nella sua auto, infatti, furono rinvenuti una mazza in legno, tre coltelli e tre bottiglie di acido.

Le accuse.

Secondo le accuse, l’uomo non avrebbe accettato la fine della relazione e l’avrebbe minacciata ripetutamente, sia di persona che al telefono, promettendo di farle pagare la rottura e di bruciarle la casa. Il 18 ottobre, secondo la ricostruzione degli inquirenti, si era presentato davanti all’abitazione della donna, tappezzando le persiane con le lettere che lei gli aveva scritto.

Poi l’aveva attesa fuori casa e, una volta uscita, l’aveva colpita con calci e pugni, mentre brandiva un coltello a serramanico aperto. L’intervento di alcuni passanti aveva posto fine all’aggressione. Sempre la stessa sera, dopo averla inseguita lungo la statale 127, aveva tentato di speronare l’auto per farla finire fuori strada.

L’inseguimento era proseguito fino a Olbia, dove si era concluso grazie all’intervento dei carabinieri, che la donna era riuscita ad allertare mentre si trovava in macchina con un’altra persona. I militari avevano rintracciato l’uomo nel centro della città e lo avevano arrestato. A bordo del suo veicolo erano stati trovati vari oggetti pronti per essere usati contro la donna.

È la presunta vittima, che si costituirà parte civile con l’avvocata Cristina Cherchi, ad aver raccontato di essere stata picchiata poco prima dal suo ex all’uscita di casa e poi inseguita per strada quando si trovava in auto con una parente per andare al lavoro. Una versione giudicata credibile, perché ci sono i riscontri dei carabinieri, che lo avevano poi individuato e arrestato.

Poi ci sono le minacce anche dopo l’arresto e la misura dei domiciliari, che, dopo un’altra denuncia da parte della presunta vittima, avevano peggiorato la sua posizione. Minacce di morte, che hanno portato al gip di Tempio di aggravare la misura cautelare e detenerlo in carcere, dove si trova tuttora.

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