Strade della Gallura al palo: “Troppi pochi soldi dallo Stato”. Gli unici investimenti per la Sassari-Olbia

Il rapporto del Comitato dell’insularità in Costituzione.

“Se le nostre infrastrutture immateriali, la scuola, la cultura, la conoscenza, l’alta formazione restano deboli, è conseguentemente debole la nostra società. Ancora più drammatico è il discorso sulle infrastrutture materiali: se mancano i porti, gli aeroporti, le strade, le ferrovie, le comunicazioni interne, è evidente che qualsiasi territorio è chiamato a pagare costi insostenibili per lo sviluppo”.

Il consigliere regionale dei Riformatori Sardi Michele Cossa non usa mezzi termini per descrive la situazione degli investimenti in Gallura e in Sardegna. Ribadendo l’importanza dell’inserimento del principio di insularità in Costituzione, il comitato nato per questo scopo si è dato oggi appuntamento a Su Canale per fare il punto sulla situazione delle infrastrutture stradali.

“Abbiamo cercato di dare risposte tecniche, con numeri chiari e indiscutibili alle nostre domande. Non per iniziare la solita partita di richieste e rivendicazioni nei confronti dello Stato. Ma per dire ancora una volta, che i sardi hanno diritto a un futuro che sia alla pari con tutti gli altri cittadini italiani. L’insularità non è un problema degli italiani che vivono nelle isole, ma è un problema dell’intera comunità nazionale”, hanno detto i componenti del comitato.

Secondo lo studio elaborato per l’occasione, lo Stato ha speso quasi 1.2 milioni per chilometro quadrato come media nazionale, ma in Sardegna ha speso circa il 20 % di quella somma, 230.000 euro. “La nostra dotazione stradale dovrebbe quindi essere la struttura portante del trasporto di merci e persone e allo stesso tempo  sopperire alla mancanza di una adeguata infrastruttura ferroviaria – dicono -. Invece, come tristemente sappiamo, la Sardegna non solo è l’unica regione italiana che non ha neanche un chilometro di autostrade, ma l’estensione complessiva della nostra rete di strade statali e provinciali rappresenta il 4.9% della dotazione complessiva italiana nonostante l’isola sia l’8 5 dell’intero territorio nazionale”.

Insoma, ancora una volta la Sardegna ricopre un ruolo marginale nel contesto italiano della mobilità. Lo si capisce anche leggendo l’elenco delle opere viabilistiche prioritarie per quest’anno. Su un costo complessivo di circa 40,4 miliardi di euro di cui circa 30,4 miliardi finanziati, solo 504 milioni di euro sono stati stanziati per la Sardegna. Cifra che rappresenta appena l’1,6% dei fondi disponibili.

Soldi destinati all’adeguamento, la messa in sicurezza e la risoluzione dei nodi critici della SS131 e diramazione centrale nuorese con il completamento dell’itinerario Sassari – Olbia. “Un intervento davvero modesto se confrontato con infrastrutture avveniristiche quando non ridondanti previste nelle altre Regioni”, concludono

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