Successo a Olbia per le Giornate di primavera del Fai

Le Giornate di primavera del Fai a Olbia, bilancio positivo

di Giovanna Tamponi

Si è conclusa positivamente la 32° edizione delle Giornate di primavera del Fai, che ha coinvolto tre scuole superiori di Olbia. Il liceo Classico Gramsci, il liceo Scientifico Mossa, il liceo Artistico e Musicale Fabrizio De André oltre all’istituto alberghiero Ipsar di Budoni. Gli studenti, preparati dall’archeologa Paola Mancini e coordinati dai loro docenti, si sono trasformati per l’occasione in “piccoli ciceroni” e hanno raccontato ai visitatori la storia dei luoghi.

I siti in mostra per il Fai

La location scelta dal Fai per le “Giornate di Primavera”, 23 e 24 marzo, è stata la piana di Pedres. Comprendente tre gioielli, di cui due, il castello di Pedres e la Tomba dei Giganti, aperti al pubblico e quindi facilmente raggiungibili, mentre il terzo, il nuraghe Casteddu, che si trova in una proprietà privata, è stato reso visitabile per l’occasione.

I tre siti sono stati raccontati dall’archeologa Paola Mancini, coordinatrice dell’iniziativa. Ha coinvolto i visitatori in un tour emozionante, guidandoli attraverso i secoli di storia che hanno caratterizzato il territorio di Olbia. Parliamo di un viaggio lungo 4000 anni, questo è il periodo a cui si fa risalire la stupenda sepoltura collettiva di “Su monte e s’abe”, una delle tombe dei giganti più grandi ed importanti della Sardegna nuragica. La storia di questa piana si snoda attraverso vari periodi: punico, romano, medievale con il castello di Pedres e arriva fino ai giorni nostri.

Il bilancio positivo

Il bilancio delle due giornate è assolutamente positivo, ci racconta il responsabile del FAI Gallura delegato della sezione di Sassari Vanni Bionda, con un’affluenza di circa 500 visitatori. Al successo delle due giornate – tiene a precisare Bionda – hanno contribuito, oltre all’archeologa volontaria Paola Mancini, anche l’amministrazione comunale di Olbia per il tramite dell’assessora alla cultura Sabrina Serra, la dottoressa Giuseppina Balata, la dottoressa Gabriella Gasperetti, responsabile della soprintendenza archeologica per le province di Sassari e Nuoro, i volontari Fai e la referente scuola Elisa Mantovani.

Quest’ultima, ai nostri microfoni, ha raccontato le ragioni della scelta di questo territorio: “Il sito è bellissimo, ringrazio i tantissimi visitatori che, tramite i racconti dei ragazzi e in particolare dell’archeologa, hanno potuto conoscere tante notizie inedite su questo territorio”. Missione del FAI è infatti “aprire i luoghi della storia, raccontare e rendere accessibili i beni culturali, specie quelli poco conosciuti, col coinvolgimento delle nuove generazioni”.

Maria e Marta sono due delle giovanissime guide che hanno condotto i visitatori in questo emozionante viaggio. Sono studentesse della quarta classe del liceo scientifico Mossa, preparate dalla loro insegnante prof.ssa di Italiano e latino Sara Mameli. “E’ stata un’esperienza molto belle e formativa, all’inizio la sottovalutavo un po però mi sono divertita veramente tanto”. Maria si reca di tanto in tanto con i sui genitori a visitare i luoghi dell’archeologia sarda “Noi spesso cerchiamo il bello altrove quando la Sardegna racchiude monumenti bellissimi che vale la pena di visitare”. Per Marta l’esperienza è stata molto interessante “All’inizio c’è stato un po’ di imbarazzo perché non ero abituata a parlare di fronte a tanta gente, ma poi sono riuscita e mi sono divertita molto!”. Grazie, FAI, e grazie ragazzi, abbiamo bisogno del vostro entusiasmo!

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