Tredicenne uccisa dalla madre, forse perché voleva stare con il padre

Chiara Carta

Il caso della piccola Chiara Carta.

La tredicenne, Chiara Carta, sarebbe stata uccisa perché voleva stare con il papà. Questa è l’ipotesi del movente del terribile omicidio avvenuto sabato scorso nella villetta di Silì, a Oristano. Inoltre, era stato chiesto l’affidamento al padre, a causa della situazione psichica della madre, Monica Vinci, che ora si trova ricoverata dopo aver tentato il suicidio, in seguito all’omicidio della figlia.

Lo ha reso noto l’avvocato di Pietro Carta, il padre della ragazzina martoriata sabato scorso nella sua abitazione, dove viveva con sua mamma. La famiglia era al corrente dei problemi di salute della madre e, infatti, aveva fatto un’istanza di affidamento al papà, poi rigettata perché la donna aveva presentato un certificato medico che la dichiarava idonea all’affidamento della figlia. Questo era avvenuto dopo un ricovero in psichiatria di Vinci, dopo la separazione con l’ex marito.

Il legale del padre fa sapere che tra madre e figlia c’erano delle tensioni. La ragazza, che avrebbe dovuto compiere 14 anni, il prossimo 24 marzo, avrebbe dovuto comparire davanti al tribunale dei minori per decidere con chi trascorrere il suo compleanno. La donna potrebbe avere agito per paura di perdere la figlia e così avrebbe messo in atto il massacro della giovane e il tentato suicidio, gettandosi dalla finestra della sua casa. Domani sarà effettuata l’autopsia sul corpo della piccola Chiara Carta, per stabilire in che modo è stata uccisa. La donna avrebbe strangolato la figlia con un cavetto del telefono, dopo averle inferto numerose coltellate.

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