La villa romana di S’Imbalconadu a Olbia nel degrado.
Il sito di recensioni turistiche Tripadvisor la indica come punto d’interesse. Peccato che percorrendo la strada provinciale che porta da Olbia a Loiri, pochi chilometri dopo aver lasciato alle spalle l’aeroporto, sia praticamente impossibile notarla. E anche se si vedesse, quella tettoia verde e malconcia spuntare sulla destra, non si saprebbe dove parcheggiare l’auto.
La fattoria romana S’Imbalconadu, meglio conosciuta come villa romana, è oggi un cumulo di terra ed erba, tra cui si distinguono a fatica le sagome dell’antica costruzione. Quando ci si presenta al cancello, un cartello di “divieto d’accesso” dá il benvenuto. Ma poi alle parole non seguono i fatti, perché non c’è un lucchetto per impedire l’accesso ai più determinati.
Eppure gli scavi, iniziati negli anni Novanta, facevano ben promettere. Gli archeologi avevano scoperto questo ennesimo esempio del passato romano di Olbia. Avevano ricostruito gli ambienti dell’antica villa, fatta da un corpo centrale e da alcuni magazzini circostanti. Gli scavi avevano anche restituito qualche reperto importante, come i segni di torchi e vasche per la produzione di vino.
Non solo. Dal tipo di costruzione si era riusciti a capire che la residenza, di forma quadrata, si sviluppava su due piani e che aveva anche un terrazzo da cui i tenutari potevano tenere sotto controllo tutto il fondo. Una storia che ora diventa sempre più difficile da scoprire, coperta com’è dalla terra e dalle erbacce.