Gallura fanalino di coda tra le imprese digitali sarde

Secondo la statistica il 92% delle imprese della Gallura non ha grandi conoscenze digitali.

Le imprese della Sardegna sono ancora insufficientemente digitali. Più di due terzi di queste, infatti, ha un livello insufficiente di conoscenza informatica. Al contrario, solo l’8% applica una buona o ottima digitalizzazione dei processi produttivi e ricorre a tecnologie 4.0 nella gestione delle proprie attività.

Il dato emerge dall’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna che, attraverso i dati di UnionCamere del 2019, ha mappato la “maturità digitale” delle imprese sarde.

Secondo l’analisi, ben il 64% delle imprese sarde ha un mediocre livello di informatizzazione dichiarandosi, per questo, “esordiente digitale” o “apprendista”, il 28% ha intrapreso un primo cammino tecnologico qualificandosi “specialista digitale”, mentre solo 8% ha già attuato un importante processo verso la piena digitalizzazione.

“Due imprese su tre sono ancora in uno stadio iniziale di digitalizzazione – commenta Antonio Matzutzi, presidente regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – e ciò ci porta a dire che tante, troppe, imprese sarde sono ancora legate a una gestione tradizionale dei vari processi produttivi”. “Per questo – sottolinea il presidente – è necessario continuare a svolgere un’azione di sensibilizzazione per il passaggio al 4.0, un salto determinante per le imprese per essere più competitive. Un esempio può essere quello che proviene dalla Banda Larga, infrastrutturazione in via di definizione in Sardegna che rischia di essere scarsamente sfruttata dalle imprese se i dipendenti non verranno messi nelle condizioni di sfruttarne al meglio le opportunità”. “In ogni caso, la progressiva digitalizzazione dell’economia italiana e sarda – prosegue Matzutzi – rafforzata dagli investimenti e incentivi sull’Impresa 4.0, ha creato numerose opportunità di crescita per un settore, come quelle delle imprese digitali, che per tanto tempo non era riuscito a emergere”.

Ma i dati sardi sono, sostanzialmente, in linea con la media regionale e nazionale. A livello italiano, infatti, la mappa della maturità digitale delle imprese evidenzia comunque sensibili diversità di sviluppo a livello geografico che accentua la distanza tra Nord e Sud del Paese. Gli imprenditori del Nord est e del Nord Ovest sono quasi a metà del guado del percorso di digitalizzazione, più avanti in particolare sono quelli del Trentino Alto Adige, mentre circa il 70% dei loro colleghi del Sud si trova ancora nella fase iniziale. Nella media, invece, le imprese del Centro con una maturità digitale più avanzata nelle Marche e in Umbria.

In Sardegna la provincia della Gallura quella meno digitale: ben il 92% delle imprese ha dichiarato di essere “esordiente” o “apprendista digitale”. Appena meglio quella di Nuoro con il 75% delle imprese con un livello insufficiente di digitalizzazione. Al “top”, al contrario, Sassari e Oristano con l’11% delle imprese che si definiscono “esperte” o “campioni” digitali.

“La carenza di “professionalità digitali”, va a incidere anche sul rapporto domanda-offerta di lavoro nelle piccole imprese della Sardegna – conclude il Presidente di Confartigianato Sardegna – lo sviluppo tecnologico, infatti, sta incidendo anche sulle competenze richieste ai lavoratori: in futuro a oltre 9 profili su 10 sarà associata la richiesta di competenze digitali. A questo si aggiunge la crescente ricerca di profili qualificati. Occorre, per questo, far collaborare tutti i soggetti coinvolti per migliorare la qualità dei servizi di istruzione, formazione e lavoro”.

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