Il presidente di Agci Gallura sulla situazione delle cooperative: l’intervista

Michele Fiori sullo scenario nel nord Sardegna.

Nell’attesa di conoscere i dati ufficiali della Cciaa di Sassari che, oggi, presenterà i dati dello Scenario Nord Sardegna durante l’apposito workshop all’Expo di Olbia, abbiamo colto l’occasione per chiedere a Michele Fiori, presidente Agci Gallura e membro del board Aci (Alleanza Cooperative Italiane), per aggiornamenti sullo stato del movimento cooperativo locale.

Che percezione ha dell’attuale scenario socio politico e, naturalmente, economico?

E’ ancora un momento non facile, registriamo timidi segnali di ripresa, ma rimaniamo guardinghi, sono molteplici i fronti che quotidianamente impegnano il tempo e la testa di noi imprenditori, anche cooperatori. A fronte di nuovi sforzi per innovare e ottimizzare prodotti e servizi, anziché poter testare sul mercato – pubblico e privato – le nostre idee imprenditoriali dobbiamo accollarci la fatica di affrontare altre complicate pastoie burocratiche: le nuove norme sulla privacy con il Gdpr, un Codice degli Appalti farraginoso e inadeguato, i chiari di luna del legislatore su Impresa Sociale e Enti terzo Settore e, da ultimo, la Fatturazione elettronica.

Non vi piacciono le evoluzioni normative?

Fiori. Non si tratta di questo, siamo sempre disponibili all’aggiornamento, come AGCI siamo in prima linea nel promuovere occasioni di approfondimento delle nuove normative civilistiche e fiscali però, per operare con serenità, per programmare investimenti e pianificare la gestione risorse umane, abbiamo bisogno di certezze, cosa che nel quadro politico attuale – confuso o addirittura contraddittorio – è oggettivamente difficile. D. Quindi, in questo scenario, quali azioni avete svolto, quali traguardi avete conseguito nell’ultimo anno? Fiori. Nel corso del 2018 abbiamo intensificato l’attività di rappresentanza, dal livello locale a quello nazionale, passando per Cagliari. Con il colleghi del TAG (Tavolo Associazioni Gallura) abbiamo affrontato – e stiamo affrontando – diverse emergenze: assenza di un Ente Intermedio per la governance del territorio; il gap della sanità pubblica e privata; la disoccupazione giovanile, però abbiamo anche contribuito a portare idee ai vari tavoli della Programmazione Territoriale delle Unioni dei Comuni, facendo animazione sul territorio, coinvolgendo le imprese. A livello regionale, con le altre centrali cooperative (Conf e Lega), facciamo fronte comune nel dialogo e nel confronto con la Regione, siamo – tramite i CAP, Centri Assistenza Pesca, principali divulgatori dei Bandi FEAMP, così come nel partecipare al Gruppo Azione Costiera Nord Sardegna. Stiamo sempre più intensificando il gioco di squadra, alla faccia di chi vorrebbe ridurre o ingabbiare il ruolo dei Corpi Intermedi.

Si percepisce in queste ultime affermazioni una nota polemica o sbagliamo?

No, avete capito bene, siamo stanchi di dover – per l’ennesima volta – dimostrare che le PMI, le Cooperative, gli artigiani, e chi li rappresenta, costituiscono l’85% del tessuto imprenditoriale che tiene su il sistema Paese. Vi do un dato, quello della Gallura: nell’ex provincia Olbia Tempio insistono 200 cooperative che producono circa 50 milioni di fatturato e danno lavoro a 4000 persone! Vi sembra poco? Quando ci accreditano, a livello nazionale, del 8,3% del PIL ebbene in Sardegna e anche nel nostro territorio le proporzioni del nostro contributo all’economia, e quindi alla coesione sociale, sono queste. Mercoledì 5 dicembre, all’ExpOlbia , i vertici dell’Ente Camerale del Nord Sardegna, e gli esperti invitati, confermeranno questi – insieme ad altri – dati nel workshop che avrà per titolo, appunto, scenario nord Sardegna, dati a noi ben noti.

Siamo in conclusione, ci anticipi qualcosa sul vostro impegno per il nuovo anno.

Come AGCI e movimento cooperativo cercheremo sempre più di sostenere le imprese in quel percorso unitario iniziato anni fa, difendendo la buona cooperazione e combattendo quella spuria, però, si dà il caso che non essendo le cooperative il soggetto più colpevole di alcune storture del mercato, vorrei, con la collaborazione delle altre sigle datoriali e delle OOSS, fare qualcosa di decisivo per le buone imprese: contrastare gli appalti pubblici al massimo ribasso, esortare la PPAA ad applicare le tabelle dei CCNNNLL sottoscritti dalle associazioni maggiormente rappresentative. Insomma portare avanti una battaglia di giustizia sociale ed economica, nell’interesse dei lavoratori.

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