Obesità, sull’isola circa 100mila pazienti ma meno dell’1% si cura

ospedali di Olbia

L’obesità porta anche altri rischi per la salute.

“L’obesità aumenta il rischio di molte patologie determinando anche un rischio di morte prematura. Occorre combatterla agendo su tre fronti: prevenzione, diagnosi e cura”. Ne parliamo con il Dott. Piero Giustacchini, responsabile della Chirurgia Endocrinologica e Bariatrica e con il Dott. Salvatore F. Vadalà di Prampero, referente dell’ambulatorio per il trattamento endoscopico dell’obesità patologica del Mater Olbia Hospital.

L’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo. Secondo l’International Obesity Task Force (IOTF), in Europa il 50% della popolazione è in sovrappeso (circa il 20% degli uomini e il 25% delle donne). E nel nostro Paese la situazione non è migliore: l’Istituto Superiore di Sanità ha osservato che più di un terzo della popolazione adulta (35,6%) è in sovrappeso, mentre una persona su dieci è obesa (10,4%).

Numeri impressionanti che riguardano anche la Sardegna in cui risiedono, ad oggi, circa 100.000 pazienti obesi, il 50% dei quali con indicazione a una procedura bariatrica. Ma il dato veramente allarmante è che solo lo 0,3% dei pazienti obesi accede alle cure e che, di questi, ben il 75% si reca in altre regioni italiane per effettuarle. Abbiamo incontrato il dottor Piero Giustacchini, responsabile della Chirurgia Endocrinologica e Bariatrica del Mater Olbia Hospital, per conoscere meglio questa patologia e il dottor Salvatore F. Vadalà di Prampero, referente dell’ambulatorio per il trattamento endoscopico dell’obesità patologica, per conoscere una possibile alternativa all’intervento chirurgico.

Dott. Giustacchini, quali sono i rischi per la salute legati all’obesità?

L’obesità aumenta il rischio di molte patologie determinando anche un rischio di morte prematura. Essere obesi significa avere un alto rischio di patologie cardiologiche gravi (es. infarto miocardico acuto), ipertensione arteriosa, diabete mellito, infertilità e complicanze in gravidanza, rischio di malattie del fegato anche gravi come la cirrosi, rischio aumentato di ictus e demenza, rischi respiratori importanti come apnee notturne, sindrome di Pickwick e patologie articolari ed ortopediche. Nell’ambito oncologico inoltre è descritta una maggiore incidenza di neoplasie mammarie, ginecologiche, gastrointestinali, epatiche, pancreatiche, urologiche ed ematologiche nei pazienti obesi. La correlazione fra obesità e diabete sta acquisendo sempre maggiore importanza, al punto tale che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha coniato il neologismo “Diabesità”, proprio per sottolineare la stretta associazione fra questi due aspetti, quindi curando l’Obesità si cura spesso anche il Diabete.

Ma quando si parla di obesità?

L’Indice di Massa Corporea (IMC) o Body Mass Index (BMI) è il parametro utilizzato per definire le condizioni di sovrappeso-obesità e non è altro che il rapporto tra peso ed altezza. Le definizioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) prevedono diverse condizioni a seconda dell’IMC della persona. Se il valore è compreso fra 18,5 e 24,9, il soggetto è normopeso; se si passa a un IMC tra 25 e 29,9 si è in sovrappeso, oltre i 30 siamo in presenza di una forma di obesità che può essere lieve, moderata e grave (per i pazienti con IMC superiore a 40).

Come combattere l’obesità?

Occorre combatterla agendo su tre fronti: prevenzione, diagnosi e cura. Serve prevenirla con un’adeguata educazione alimentare e attività sportiva già dall’età infantile. Diagnosticarla per mezzo di un percorso multidisciplinare per definire il giusto trattamento, agendo anche su stili di vita errati e trattare eventuali patologie associate. E infine curarla sottoponendo il paziente al trattamento più adatto a seconda del grado di obesità e delle condizioni cliniche.

Quindi c’è un vero e proprio “percorso” diagnostico che il paziente deve seguire?

La valutazione diagnostica e l’inquadramento prognostico dell’obesità richiedono un assessment multidisciplinare ed esami strumentali. Integrando competenze diverse, si offre al paziente un percorso diagnostico completo, al termine del quale viene proposta la migliore terapia dietologica, medica, endoscopica o chirurgica. Gli specialisti interessati sono diversi: dal chirurgo al nutrizionista, dallo psicologo al radiologo, dall’endoscopista allo pneumologo e al cardiologo. Un ulteriore valore aggiunto per i nostri pazienti è la possibilità di effettuare un iter personalizzato di chirurgia plastica di rimodellamento corporeo.

Esistono delle linee guida nazionali e internazionali che prevedono l’esecuzione di una serie di esami diagnostici sul paziente come esami ematochimici, ecografia addominale e pelvica, radiografia esofago-stomaco-duodeno, esofagogastroduodenoscopia con biopsie, valutazioni psicologica e nutrizionale.

Abbiamo visto che pochi pazienti obesi accedono alle cure e molti vanno fuori regione, al Mater Olbia Hospital è possibile curare questa patologia?

Al Mater Olbia Hospital è stato attivato un “Percorso Obesità” che è di facile accesso e offre risposte a tutti i pazienti obesi o che sospettano di esserlo. Per accedere al percorso il paziente deve semplicemente prenotare una visita ambulatoriale di Chirurgia Bariatrica. Al momento della visita il paziente è sottoposto a una valutazione completa per definire i criteri di inclusione al percorso stesso, comprendente anamnesi, esame clinico e illustrazione delle principali possibilità terapeutiche. Al paziente viene quindi consegnata una lettera per il proprio medico di medicina generale con la lista delle valutazioni che verranno programmate dal CUP dell’ospedale. Con la valutazione nutrizionale, in molti casi, viene fornita al paziente anche una dieta di preparazione all’eventuale intervento chirurgico. Una volta completato il percorso, il team multidisciplinare può stabilire l’iter terapeutico più consono al paziente, facilitato dalla possibilità di poter proporre diverse soluzioni terapeutiche. I pazienti candidati a intervento chirurgico vengono poi convocati per il prericovero per ultimare le valutazioni preoperatorie. Il Mater Olbia Hospital inoltre ha ricevuto il riconoscimento come Centro Accreditato per il 2021 da parte della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle malattie metaboliche (SICOB).

E quali tipologie di interventi chirurgici si realizzano al Mater?

Presso la UOC di Chirurgia Endocrinologica e Bariatrica del Mater Olbia vengono effettuate, con tecnica laparoscopica, tutte le principali procedure chirurgiche bariatriche: Bypass Gastrico Roux-en-Y, Sleeve Gastrectomy, Bypass Gastrico a singola anastomosi (mini-bypass), Single-Anastomosis Duodenal-Ileal bypass with Sleeve gastrectomy (SADI-S). Vengono inoltre effettuati interventi di revisione per il trattamento dei fallimenti e delle complicanze a lungo termine della chirurgia bariatrica: revisione di sleeve gastrectomy per fallimento e/o reflusso, revisione di bendaggio gastrico, revisione e/o restaurazione di Diversione Bilio-Pancreatica (DBP).

L’intervento comporta una degenza prolungata?

Generalmente la dimissione avviene in seconda giornata postoperatoria. Al paziente dimesso viene fornito un piano dietetico personalizzato per una corretta graduale rialimentazione e lo schema dei controlli post-operatori. Il paziente infatti, dopo l’intervento, continuerà ad essere assistito dal team multidisciplinare per il follow up e per gli eventuali adeguamenti terapeutici. Le visite di controllo prevedono infatti una valutazione chirurgica, internistica, psicologica e nutrizionale. È parte integrante del percorso la chirurgia plastica post-bariatrica che, in alcuni casi, prevede dei trattamenti già durante il dimagramento.

Dott. Vadalà esiste per determinati pazienti una alternativa all’intervento chirurgico, come funziona e per quali pazienti è possibile? 

Molto spesso accade che i pazienti che non hanno un peso molto elevato o che hanno altre gravi malattie, non risultano candidabili all’intervento chirurgico.

Per tutti questi pazienti una valida alternativa è rappresentata dagli interventi endoscopici. Si tratta di procedure mini-invasive che vengono effettuate attraverso un comune gastroscopio, senza la necessità di dover incidere la pancia del paziente.

La nostra UOC di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva grazie allo scambio di conoscenza reciproca con i più importanti Ospedali del mondo, ha sviluppato un’ampia esperienza nel campo dell’endoscopia bariatrica ed è in grado di offrire una vastissima gamma di interventi in tal senso, a seconda del tipo e delle necessità del paziente: a partire dal posizionamento del palloncino intragastrico sino alle tecniche endoscopiche di sutura e riduzione dello stomaco, alcune di esse anche reversibili, cioè che portano a modificazioni temporanee della cavità gastrica che poi riprende le sue dimensioni originali.

Essendo delle procedure meno traumatiche di quelle chirurgiche, gli interventi endoscopici garantiscono dei tempi di degenza in ospedale più brevi e dei tempi di recupero più veloci.

La scelta del tipo di intervento, sia esso endoscopico o chirurgico, viene comunque sempre presa dopo un’accurata valutazione multidisciplinare, in modo da offrire al paziente il miglior trattamento possibile in base alle sue necessità e caratteristiche.

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