L’amore per la Sardegna, l’attenzione alla qualità: i produttori di mirto si raccontano

I produttori di mirto di raccontano.

Un liquore, che è diventato sinonimo di Sardegna. Un’opportunità per decine di nuovi produttori, impegnati nella valorizzazione del mirto e delle altre piante aromatiche. Un connubio in cui Mirtò, il Festival internazionale del Mirto, rappresenta il filo conduttore, grazie anche alla visibilità internazionale, che la manifestazione è riuscita ad ottenere.

Tra le aziende che si sono affermate in questi anni nella produzione di mirto artigianale c’è Mintou, di Armando Columbano, che ha partecipato a Mirtó. “Siamo di Arzachena e produciamo mirto tradizionale e barricato – spiega Columbano -. Soprattutto quest’ultimo è piaciuto molto ai visitatori. Considero Mirtò una vetrina fondamentale per le aziende, una manifestazione bellissima e una tappa imprescindibile che permette di farci conoscere ed esporre le eccellenze della Sardegna. È stato molto interessante anche scambiare le reciproche esperienze con gli altri produttori”.

Tra i produttori anche l’azienda Galù Liquori, di Anna Piccinnu. “Abbiamo partecipato a Mirtò fin dall’inizio, partendo dallo stesso paese gallurese, possiamo dire di essere nati insieme – sottolinea la Piccinnu -. Produciamo il mirto tradizionale e la crema di mirto. Siamo gli unici a produrla poi direttamente dalle foglie del mirto. La nostra clientela è di un livello alto, crediamo di poter garantire un prodotto di fascia alta per clienti che abbiano capacità di spendere”.

Direttamente da Ilbono, in Ogliastra, arriva l’azienda agricola Tarè, di Nando Piroddi. Produttori di liquori da tutte le materie prime: mirto, ovviamente, ma anche corbezzoli e fichi d’India. “Abbiamo una produzione variegata e vendiamo anche fuori dalla Sardegna: ci avvaliamo di punti vendita a Milano, Torino e Roma – conferma Piroddi -. Il mercato va bene, quest’anno abbiamo aumentato le vendite del 30%”.

Tra i partecipanti anche Fragus e Saboris de Sardigna, azienda di Sadali specializzata nella coltivazione di piante aromatiche da cui ricava, oltre i liquori tra cui il mirto, olii essenziali, idrolati, oleoliti, unguenti e saponi. “Per noi è sempre un piacere partecipare a Mirtò, vorremmo tornare anche l’anno prossimo”, dice Frediano Mura.

Tra i tanti turisti c’è stata per loro anche una visita inaspettata: un ricercatore del Cnr che visiterà l’azienda per studiare i metodi di produzione e i macchinari brevettati per la produzione degli olii essenziali. Una grande convinta partecipazione di aziende produttrici di mirto che hanno creduto nel progetto e hanno aderito convintamente alla quinta edizione di Mirtò: il mirto Mannena di Antonello Orecchioni, importante imprenditore di Arzachena; come il mirto Marchese di Gallura, di Valentina Marchese, che dopo aver ottenuto la laurea specialistica in Scienze Agroambientali, scelse di tornare a Sant’Antonio di Gallura per curare la sua azienda.

C’è poi Sapori Santoni, di Pasqua Santoni, un laboratorio artigianale dove i prodotti vengono lavorati a mano, senza conservanti e coloranti, con verdura e frutta a chilometro zero della fertile Valle del Coghinas. O La Neula, azienda gallurese che è nata nel settembre del 2008 e si dedica alla produzione di olio, olive e vino. A questi prodotti ha affiancato anche il miele e il liquore di mirto, uno dei simboli più tipici dell’enogastronomia sarda, realizzato secondo la ricetta tradizionale. Infine la Liquoreria Collu di Villasor, che interpreta con passione e sapienza l’antica tradizione che sa trasformare la ricca varietà di piante tipiche sarde in mirto rosso, distillato di vinacce più conosciuto come filu ‘e ferru, poi il liquore di agrumi, di carruba, di foglie di Maria Luisa e di buccia di limone (il celebre limoncello).

Infine l’azienda Sapori Santoni produce l’Oru Ruyu, un ottimo mirto con bacche selvatiche. Il mirto appena due anni in produzione sta ottenendo un grande successo. Le bacche vengono raccolte dalle macchie selvatiche nelle campagne dell’alta Gallura vicino al mare, ciò fa il mirto di un sapore unico dal gusto unico. Raccolta e lavorazione completamente a mano senza l’ausilio di utensili o macchinari. L’azienda produce anche il limoncino “lu limmoni” preparato con limoni biologici della pianura del Coghinas.

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