Un Natale che cerca eroi per il quotidiano

Le tantissime iniziative dimostrano che Olbia ha un grande cuore.

Si avvicina il Natale, mentre molti sono presi dallo shopping prefestivo, altri -invece – tentano di essere un po’ meno distratti e colgono qualche opportunità per provare ad esser più buoni e, grazie ad uno sguardo più ampio, si accorgono che, forse, condividendo un gesto solidale, donando qualche euro o qualche ora di tempo agli “altri”, quelli meno fortunati, ci si può preparare meglio alla grande festa della cristianità, nonostante le tante sirene commerciali che vorrebbero indurci ad altro.

Beato il popolo che non ha bisogno di eroi ” scriveva Bertold Brecht , eppure questi nostri tempi grami , fra isolamento da social, condizionamento da tecnologie che – anziché esser nostro strumento – fanno diventare noi strumenti incoscienti, consumatori bulimici, chiedono a gran voce un sussulto di umanità. Olbia, Città generosa e accogliente, pullula di associazioni, volontariato, iniziative solidali e di integrazione, c’è un cuore grande, caldo che abbraccia tutti.

A novembre abbiamo assistito allo spettacolo della Colletta Alimentare, con i suoi 200 volontari fra adulti, giovani e bambini, raccogliere 13 Tonnellate di cibo da distribuire alle tante, troppe famiglie che ne hanno bisogno, una goccia nel mare, ma senza quella goccia lo scenario sarebbe più drammatico, disperato e disperante. Ieri (19.12.18), passando davanti San Simplicio si assisteva allo spettacolo del Miracolo di Natale, 22^ edizione, la prima volta ad Olbia, del fortunato evento presente in molte città sarde, e vedere la scalinata antistante la nostra basilica brulicare di volontari e donatori rivestirla di pacchi dono scaldava il cuore.

L’8 dicembre scorso in tanti partecipavamo, a Maltana, alla celebrazione per la 13^ ricorrenza della posa della prima pietra di Villa Chiara, festeggiando l’inaugurazione del completamento delle 50 camere costruite nella sede della Fondazione, associazione e cooperativa, punto di riferimento per le persone con disabilità. VillaChiara, Banco di Solidarietà, Libere Energie, Labint, Casa Silvia, le Caritas parrocchiali, Guardian Angels, Sensibilmente Onlus, Mensa dei Poveri, da pochi mesi il Centro Servizi Umanitari e molte altre realtà organizzate, costituiscono il cuore buono di una città che vuole dare corpo a quel principio di sussidiarietà che è una delle più grandi ricchezze del nostro Paese. Sì perché nel mentre qualcuno pensa a varare nuove leggi per irreggimentare il cd. Terzo Settore con norme astruse, a raddoppiare l’iva alle Onlus e/o ridurre le detrazioni Ires, come titola il periodico VITA “Manovra: in attesa di abolire la povertà si abolisce il sostegno a chi davvero aiuta i poveri” c’è chi, invece di riempirsi la bocca con chiacchiere o lamentele, si tira su le maniche e si “sporca le mani”.

A leggere la stampa politico/economica di questi giorni tornano alla mente alcuni famosi versi di T.S.Eliot “Essi cercano sempre di evadere/ dal buio esteriore e interiore/ sognando sistemi talmente perfetti che più nessuno avrebbe bisogno d’esser buono” dai Cori dalla Rocca.

Allora non resta che prepararci alle prossime feste guardandoci intorno, cogliendo opportunità e gesti di condivisione, non fermandoci all’alibi della durezza dei tempi, non aspettandoci che ci venga in soccorso lo Stato, la Pubblica Amministrazione – certo, dobbiamo pretendere che le istituzioni facciano la loro parte – però continuiamo a spenderci noi, in prima persona. E’ tempo di ricostruzione, dopo dieci anni di crisi, dopo la caduta dei partiti, dopo le tante disillusioni è l’io il luogo del riscatto, della persona.

Forse non siamo eroi, però come ricordava Giovanni Paolo II, Omelia a Norcia, 23 marzo 1980, ricordando San Benedetto Abate, Patrono D’europa, “Era necessario che l’eroico diventasse quotidiano e il quotidiano diventasse eroico”, bene, è necessario anche oggi.

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