Nur_way, le nuove tecnologie al servizio dei siti nuragici che toccano anche la Gallura

Il progetto Nur_way.

Lo scorso 8 novembre, al Centro Servizi del Nuraghe Losa di Abbasanta, si è tenuta la presentazione di Nur_way, uno dei 35 progetti collaborativi promossi da Sardegna Ricerche, attraverso il programma Azioni cluster top-down, finanziato dai fondi europei del POR Sardegna 2014-2020.

Il progetto Nur_Way nasce per sopperire alla mancanza di un canale diretto che renda note le informazioni scientifiche scaturite dalle ricerche e dagli scavi archeologici che Università e enti di ricerca conducono nei contesti preistorici, e nello specifico nuragici, della Sardegna, e dal voler trasmettere specifiche conoscenze a chi, nel territorio, si occupa di gestione e valorizzazione ai fini turistici dei complessi archeologici, con l’obiettivo di potenziare offerta e attrattività, utilizzando le tecnologie informatiche.

Lo scopo è quello di sviluppare una base informativa dei dati archeologici e di applicare e inserire le nuove tecnologie digitali, restituzioni 3d dei monumenti, web app con contenuti multimediali, uso di dispositivi elettronici, per l’analisi, la documentazione e la valorizzazione dei beni culturali.

Tutto ciò sarà reso possibile dall’integrazione dell’Università con le imprese coinvolte nell’azione cluster e si attua nella progettazione e realizzazione di percorsi di visita, contraddistinti da un mix tra contenuti scientifici, approccio divulgativo e applicazioni tecnologiche.

L’intervento, finanziato da Sardegna Ricerche, prevede la collaborazione tra organismi di ricerca e imprese del territorio, per favorire l’innovazione attraverso attività di trasferimento tecnologico. Gli enti di ricerca interessati sono l’Università di Sassari, con i dipartimenti DUMAS, DADU, di Agraria, Chimica e Farmacia, Sardegna Ricerche ed imprese ed enti legati alla gestione del patrimonio archeologico della Sardegna.

Tra queste Archeotour di Paulilatino, Paleotur di Abbasanta, Su Nuraghe di Teti, Esedra di Macomer, Costaval di Bonorva, Balares di Tempio, Luca Doro di Sassari, Geoinfolab di Olbia, Taulara s.r.l. di Nuoro, la Coop. Ortuabis di Meana Sardo e Siendas di Thiesi. Gli enti pubblici coinvolti, invece, sono il Comune di Genuri e di Tula. Partecipano al progetto anche Manolo Tatti e il Parco Archeologico Naturalistico di Vulci come partener esterno all’isola.

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