Chiusura anticipata per i campi rom di Olbia. Ma ora è emergenza igiene e rifiuti

Entro luglio la chiusura.

Il degrado sembra aumentare sempre più nel campo nomadi di via Conca Onica, in località “Sa Piana Manna”. E così, come anticipato dalla Nuova Sardegna, il Comune di Olbia ha deciso di anticipare al 15 luglio la chiusura del campo rom. Sono circa 300 le persone che abitano nel campo rom nella periferia di Olbia. Le famiglie dovrebbero trasferirsi in nuove case in città. La decisione dell’amministrazione risponde alla richiesta dell’Unione europea che prevede la chiusura dei campi rom, a favore di nuove politiche di coabitazione.

La richiesta dell’unione Europea si pone l’obiettivo della chiusura dei campi nomadi di grandi dimensioni, incentivando i comuni al passaggio a microaree. I grandi campi a cui siamo sempre stati abituati, infatti, sono spesso luoghi di illegalità, mancanza di diritti e di controllo, con situazione igenico – sanitarie non accettabili, che acuiscono il degrado e la precarietà già esistenti

Ad oggi, infatti, gli occupanti vivono in una situazione igienico sanitaria definita allarmante, a causa della presenza di rifiuti speciali, ed anche pericolosi, con un concreto pericolo per la salute. Le baracche costruite abusivamente verranno rimosse e sarà fatta la bonifica dei siti.

Il tutto verrà seguito dall’assessorato alle politiche sociali, guidato da Simonetta Lai e tutta l’amministrazione che ha fissato la chiusura definitiva dei campi rom, con una delibera di giunta, per il 15 luglio 2018.

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