Evaso dal carcere, viene arrestato a Olbia

L’uomo è stato preso al porto di Olbia mentre aspettava di imbarcarsi per lasciare l’isola.

Nella giornata di ieri gli agenti della  squadra Mobile della Questura di Sassari con la collaborazione del Commissariato di Olbia hanno tratto in arresto un  36enne albanese, evaso dalla casa circondariale di Sassari – Bancali il 10 giugno scorso.

L’uomo si trovava  nel carcere sassarese, per scontare una condanna a 18 anni di reclusione per cumulo di pena dovuto alla commissione di precedenti reati in materia di armi, contro la persona e traffico di droga.

L’evasione si è verificata in seguito al mancato rientro in carcere dell’albanese, che in attesa di scontare una pena residua anni sette e mesi tre di reclusione, aveva beneficiato di un permesso breve di un giorno, da trascorrere in una comunità dell’hinterland sassarese.

Per giungere al rintraccio del fuggitivo, sono stati intensificati i servizi di controllo del territorio e la squadra Mobile ha avviato immediate indagini finalizzate alla ricerca del latitante, consistite nel monitoraggio dei porti e degli aeroporti, oltre che delle stazioni ferroviarie e degli autobus, in quanto appariva elevata la probabilità che l’uomo tentasse di lasciare l’isola.

Il medesimo è stato, infatti, rintracciato nella tarda mattinata di ieri, al porto di Olbia, mentre si aggirava furtivamente tra i veicoli in sosta, in attesa dell’imbarco. Vistosi scoperto l’albanese non ha opposto resistenza e ha dichiarato le sue generalità. Pertanto, dopo le formalità di rito è stato ricondotto alla Casa Circondariale di Bancali, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

L’uomo già in altre occasioni si era reso responsabile del reato di evasione, allorquando si era reso protagonista di un rocambolesco tentativo da un carcere del nord Italia, insieme a dei complici, utilizzando per la fuga le classiche lenzuola annodate e realizzando un foro nel muro della struttura, servendosi di strumenti rudimentali.

La fuga dell’uomo aveva destato notevole allarme per la sua elevata pericolosità documentata dai numerosi trascorsi giudiziari. Infatti, lo stesso, recentemente era stato condannato a trent’anni per il reato di omicidio di un’anziana donna. Il fatto risale all’agosto 2006 quando, alla guida di un’autovettura, in una serata di  follia, aveva investito deliberatamente cinque anziane, uccidendone una.

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