Nessun patteggiamento per la morte di Ivan, il padre chiede giustizia

Udienza preliminare per la morte di Ivan.

Nessun patteggiamento per la morte di Ivan Valente, avvenuta quella tragica mattina del 2017, in un incidente stradale tra Pittulongu e Suiles. Nessun accordo sulla pena e udienza rinviata all’8 aprile. Un dolore lancinante per il padre di Ivan, che chiede giustizia per la morte di suo figlio.

“Chi lo ha ucciso ha ancora la patente e gira ancora indisturbato – si sfoga il padre di Ivan, Nicolò Valente –. Invece mio figlio è morto”. Il padre se la prende anche con la lentezza della giustizia e con una serie di vicissitudini che hanno fatto slittare le udienze. Secondo il legale che assiste la famiglia del ragazzo non ci sarebbero dubbi sulla responsabilità del conducente dell’auto, che ha centrato quella sulla quale viaggiava il figlio.

“La dinamica può portare a una pena elevata perché quando Ivan è stato colpito – spiega l’avvocato Vito Angelo Ippedico -, l’imputato superava il limite di velocità di molto da ciò che era stabilito dalla legge”. Gli avvocati della difesa avevano chiesto un patteggiamento a 2 anni e 9 mesi. L’8 aprile la prossima udienza.

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