Il no dei molluscocoltori di Olbia al progetto del deposito di Gnl nella zona industriale

I molluscocoltori si oppongono al deposito di gnl a Olbia.

I mitilicoltori del golfo di Olbia si oppongono al progetto di realizzazione nella zona Industriale/commerciale di una Centrale/Deposito di GNL.

Pericoloso, secondo gli allevatori che da anni risiedono nel waterfront olbiese. “Come prima cosa, sottolineiamo e rimarchiamo il nostro totale disappunto – dichiara Raffaele Bigi dei Molluscocoltori di Olbia – e rammarico per il fatto che un progetto di tale portata per il futuro, non solo nostro, ma dell’intera comunità olbiese e gallurese, non sia stato preventivamente esaminato nelle sedi opportune ascoltando tutti i portatori di interesse e la comunità”.

Ferma l’opposizione dei Molluscocoltori olbiesi verso il progetto, come già avvenuto nel lontano 1962 quando venne proposto un insediamento petrolchimico. “Diciamo no grazie, trattandosi anche stavolta di un pericoloso deposito di sostanze infiammabili con annessa Centrale Termo elettrica – spiega -, che distruggerebbe in un attimo la vocazione naturale del nostro golfo e la sua reputazione ambientale. E affermiamo un no motivato, non pregiudiziale, che spieghiamo dopo aver letto attentamente le relazioni predisposte dallo stesso proponente e disponibili per tutti sul sito ministeriale”.

“In primis, la sola presenza visiva di un deposito alto 45 metri e largo 50 metri (un nuovo Palazzaccio insomma) infastidisce la skyline della nostra costa -prosegue -. Secondo problema e pericolo sarà la presenza in banchina (almeno una volta la settimana e per 24 ore) di una nave cisterna lunga oltre 200 metri, con cisterne prismatiche o cilindriche esterne alte circa 50 metri che certamente non favorirà le nautica e la cantieristica, limitando anche l’operatività di tutte le operazioni portuali per ragioni di sicurezza (nel.raggio di circa 500 metri non potrà svolgersi infatti alcuna attività); a ciò va aggiunto il traffico delle bettoline più piccole destinate alle operazioni di vendita del GNL direttamente alle navi al largo. Crediamo che, la sola visione di questo traffico, sfavorirà le attività turistiche e sicuramente i milioni di frequentatori dei nostri litorali non potranno che rimanere essere infastiditi. Terzo problema quello relativo ai rischi incidentali connessi con un deposito di sostanze infiammabili come il GNL, ben evidenziati nella “Normativa in materia di rischio industriale e prevenzione incendi
per gli stoccaggi di GNL” che sintetizziamo in tre semplici pericoli: incendio con potere elevatissimo di emissione fiamma, evaporazione con inquinamento dell’aria, pericolo di esplosione senza combustione. Abbiamo lasciato in ultimo l’impatto sull’intero ecosistema marino del Golfo, oltre che sulle attività di molluschicoltura, proprio per non anteporlo a tutte le altre motivazioni per il nostro no”.

La presenza del deposito potrebbe modificare la temperatura dell’acqua, secondo i Molluscocoltori. “Ci pare superfluo evidenziare cosa accadrebbe a pesci -afferma – molluschi ed organismi acquatici, soprattutto nei mesi estivi quando già ora, con una temperatura media di circa 27 gradi, sono al limite per la loro sopravvivenza, mettendo a rischio il plancton. Di questa problematica esiste uno studio del Comitato Tecnico Scientifico del WWF di Trieste (composto da 21 emeriti professori) preciso e circostanziato, redatto effettuando verifiche su analoghi impianti a Porto Viro in Veneto. “Nella Relazione di studio dispersione a mare dello scarico termico allegata alla via di tutto ciò non si dà alcun cenno, come se non esistessero nel nostro Golfo esseri viventi, pesci, molluschi, piante marine”.

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