La disavventura per il nuovo contratto dopo aver preso la casa in affitto.
Questa è la storia di un cittadino come tanti, con un posto di lavoro come dipendente statale e che da poco si è dovuto trasferire ad Olbia. Ma è anche la storia di un presunto disservizio ai suoi danni. E di come troppo spesso si sia impotenti davanti alla burocrazia, che rallenta le cose e rende spesso difficili le soluzioni più semplici.
L’imputato, in questo caso, è la sede di Olbia di Abbanoa e il nodo del contendere è l’attivazione di un nuovo contratto per l’erogazione dell’acqua corrente. Trovata la casa in affitto dove andare a vivere, racconta il malcapitato cittadino, deposita la domanda di subentro per l’acqua ad Abbanoa. Era il 22 febbraio scorso.
Premessa: aveva già provveduto alla voltura delle altre utenze domestiche, cioè luce e gas, e tutto era andato bene fino a quel momento. “La sfortuna ha voluto che, a causa di aggiornamenti dei loro sistemi informatici, la mia pratica si sia rallentata al punto che oggi sono ancora in attesa che il contatore venga installato”, racconta alcuni giorni fa il nuovo cittadino olbiese.
“Tengo a precisare che si tratta di un subentro e che non sono necessarie opere murarie, pose di tubi o altro di complesso – prosegue il malcapitato -. Ad Abbanoa non rispondono alle mie PEC, allo sportello dicono che le attività di sostituzione del software informatico non hanno permesso alla mia pratica di passare all’ufficio con competenza nel posizionamento del contatore”.
E’ arrabbiato, ma anche amareggiato nel suo racconto. “Ritengo assurdo che la mancanza di un software informatico non abbia permesso di lavorare la mia pratica. Sicuramente procederò con la richiesta danni. Quello che però mi fa male, è sapere che per queste inefficienze saranno pagate da noi contribuenti”, conclude.