Porto di Olbia e ormeggi non agibili, presto gli interventi per sistemarli

Il confronto sulle criticità del porto di Olbia.

Si è tenuto ieri, preso la sede dell’Ente, un confronto, puntuale e costruttivo, fra Autorità di Sistema Portuale e Cgil sulle criticità e prospettive di sviluppo del porto di Olbia. La Cgil aveva accentrato la propria attenzione su tre questioni, dirimenti per lo sviluppo del sistema portuale Olbia e Golfo Aranci.

Innanzitutto l’emergenza fondali, aggravata dalla ordinanza della Capitaneria di Porto che, su segnalazione della Tirrenia, ha interdetto l’ormeggio nei moli 3 e 4. Su questo tema l’AdSP ha dettagliatamente illustrato gli interventi, esecutivi già dai prossimi giorni, per ripristinare l’agibilità degli ormeggi interdetti. Sul tema più complessivo dei lavori di escavo della canaletta, l’AdSP ha riassunto lo stato dell’arte delle procedure attivate, lamentando per l’ennesima volta le difficoltà burocratiche e autorizzative che rallentano, a volte al limite dell’impossibile, l’esecuzione dei lavori. La Cgil anche nel suo livello Nazionale, a conoscenza della necessità di superare norme non più rispondenti alle prospettive di sviluppo dei porti, si è già resa parte attiva presso i Ministeri competenti per una loro necessaria revisione.

La seconda questione attiene il completamento del porto industriale, progetto che è immediatamente cantierabile. Completarlo permetterebbe l’ormeggio di navi di maggior stazza per rinfuse riferibile e a supporto alle attività produttive di AsdoMar di Olbia (tonno), della Buzzi Unicem di Siniscola (cemento), delle Cave della Baronia (marmo) e di Buddusò (granito). La Cgil ha ribadito al presidente Deiana che il completamento del Porto Industriale deve accompagnarsi alla istituzione della Zes.

Terza questione, è l’approvazione del Piano Regolatore Portuale. Su questo tema c’è una diversità interpretativa con l’autorità di sistema portuale. “Il piano di Olbia e Golfo Aranci è già stato adottato dalla soppressa Autorità Portuale del Nord Sardegna e quindi deve essere approvato nel rispetto della normativa vigente al momento della sua adozione – commenta la Cgil – che non vorrebbe alcune subordinazione ai Piani Regolatori di Sistema, come intenderebbe fare il presidente Deiana”.

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