Una Pasqua di speranza nel messaggio di don Alessandro parroco di San Teodoro

Il messaggio di Pasqua di don Alessandro.

Il tradizionale messaggio di Pasqua di don Alessandro Cossu, parroco di San Teodoro, dedicato ai tutti i fedeli e ai lettori di Gallura Oggi. Un messaggio di speranza e unità in occasione della seconda Pasqua in epoca di pandemia.

Anche quest’anno la Pasqua arriva in un periodo difficile per la storia dell’Umanità: la Pandemia. C’è però, una grossa differenza: se l’anno scorso, nonostante la Pasqua, il sentimento che riecheggiava nei cuori, nei volti e nella bocca della gente era la paura, ora invece è la speranza.  La Speranza che presto questo piccolo essere chiamato virus possa permetterci di riprendere a vivere una vita normale, se così si può definire la vita, o meglio una vita senza restrizioni sociali e senza la paura della morte o del contagio.

La normalità, infatti, non sta nel non avere prove nella vita, ma nel poterle affrontare insieme, uniti e soprattutto vicini, come si suol dire: “dandosi una mano gli uni gli altri”, poiché anche questa possibilità naturale “della stretta di mano ” c’è stata tolta in questo periodo di pandemia. Le mani unite, infatti, sono il simbolo di tante realtà: simbolo di umanità; simbolo di amicizia; simbolo di amore; simbolo di solidarietà; simbolo di fratellanza e infine come simbolo di preghiera: le mani unite per pregare la preghiera del Padre Nostro, ad esempio. Insomma, non tanto una vita normale, ma una vita insieme, uniti per affrontare tutte le difficoltà della vita. 

Allora ecco il mio augurio di Pasqua è questo: possa il buon Dio liberarci prima di tutto da questo virus, e possa donarci la grazia di poter imparare dalla sofferenza a rialzarci insieme per affrontare, insieme a Lui e “a mani unite”, la dura prova della ripresa. Dio vi benedica tutti, vi conceda la grazia della Fede, della Pace e della Salute fisica e spirituale.

Vi lascio con una meditazione: “In questo santo giorno tutti dobbiamo esultare. Nessuno si sottragga alla comune letizia per il rimorso dei peccati, nessuno si allontani dalle comunitarie suppliche per il peso dei delitti! Per quanto sia peccatore, in questo giorno non deve disperare dell’indulgenza; perché c’è a suo conforto un precedente illustre; se un ladrone ha meritato il paradiso, un cristiano non meriterebbe il perdono?

E se a quello il Signore perdonò dalla croce, molto più perdonerà a questi nella risurrezione; e se nella umiliazione della passione tanto donò a chi si confessava peccatore, quanto darà a chi supplica nel dì glorioso della risurrezione? Come ben sapete, si è più disposti a conceder favori nel giorno felice del trionfo che nella prigionia e nella pena”. (Massimo di Torino, Sermoni 53,4) 


Buona Pasqua 2021, don Alessandro Cossu.

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