Gli studenti di Santa Teresa registi in erba: i loro corti parteciperanno al Festival del cinema

L’idea portata avanti da Mazzotta con le scuole.

La macchina da presa entra nella scuola. Per la prima volta gli studenti delle scuole elementari di Santa Teresa e San Pasquale si cimentano ognuno nella registrazione di un cortometraggio. Da lunedì 8 a mercoledì 10 aprile a San Pasquale e da giovedì 11 a sabato 13 aprile a Santa Teresa, dalle 8:30 alle 13:30, gli alunni seguiranno i laboratori di cinema.

Massimiliano Mazzotta, fondatore del Festival Life after oil già da qualche anno promuove una rassegna di film documentari proprio a Santa Teresa, invitando registi famosi ed emergenti, che vogliono denunciare e portare all’attenzione della popolazione disastri ambientali, torture verso gli animali, genocidi e violazioni dei diritti umani. Quest’anno ha deciso di portare fuori concorso al Festival del cinema (la sesta edizione di settembre) due cortometraggi realizzati dagli studenti del paese. “A Santa Teresa è bellissimo coinvolgere tutto il territorio, ma sarà un’impresa organizzare corsi per tanti bambini, 28 a San Pasquale e 30 a Santa Teresa”, commenta Mazzotta.

I laboratori di fotografia e cinematografia saranno diretti dagli organizzatori del Festival Life after oil. Gli alunni avranno a disposizione pannelli con illustrazioni sulle modalità d’uso della macchina fotografica e della cinepresa, potranno inoltre utilizzare l’esposimetro, antico strumento che permetteva la regolazione del diaframma nella fotocamera. L’ultimo giorno del corso chi vuole riuscirà anche a pilotare un drone, oggetto di divertimento ma anche mezzo a volte indispensabile per effettuare un reportage ad alto rischio.

Il tema dei cortometraggi è la felicità, gli studenti divisi in cinque o più gruppi dovranno rivolgere ai propri colleghi le seguenti domande e riflessioni: la madre terra è felice? Il nostro è un paese felice? Io come essere umano sono felice? L’amicizia e la felicità, la scuola e la felicità. Ogni filmato avrà una durata di dieci o quindici minuti e in ogni gruppo lo studente sceglierà il suo ruolo, quindi regista o giornalista, assistente alla regia, cameramen, attore, fonico.

L’obiettivo del laboratorio di cinema sostiene Mazzotta “è creare un team per un futuro, non solo per adesso. I bambini sono abituati a commentare e disegnare. Il cinema può servire sotto l’aspetto ambientale ed educativo. Bisogna portare il cinema nelle scuole, un’ora a settimana, in India lo fanno da anni”.

L’organizzatore del Festival del cinema, in seguito all’uscita di Oil nel 2009, fu accusato di aver ottenuto le interviste per il documentario con l’inganno e distorto all’epoca la realtà dei fatti. Il film denunciava i gravi danni alla salute causati dalla raffineria di proprietà della famiglia Moratti, ubicata nel territorio di Sarroch, vicino Cagliari.

Una seconda pellicola uscita nel 2011 fu intitolata “L’oro nero dei Moratti. Oil secondo tempo”. Dopo le sue due pellicole di forte risonanza pubblica, Mazzotta ha preferito accantonare per un po’ il lavoro di giornalista, per trasferirsi a Goa in India, e dedicarsi per un certo periodo al Festival in Italia, andando nelle scuole della Sardegna ad insegnare come si conduce e si prepara il cinema inchiesta.

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