A un anno dall’apocalittico incendio di Montiferru e Santu Lussurgiu, scoperta la causa

incendio montiferru

Chiusa l’inchiesta giudiziaria sul terribile incendio di Montiferru e Santu Lussurgiu.

E’ passato un anno dall’apocalisse di fuoco che ha devastato il Montiferru e i territori di Santu Lussurgiu, Scano Montiferro, Sennariolo e Tresnuraghes, fermandosi solo il giorno dopo davanti al mare.

Si è trattato del peggior incendio egli ultimi 24 anni in Sardegna, il più devastante in Italia nel 2021, che ha lasciato 13mila ettari di cenere, distruggendo case, aziende, pascoli e boschi, coinvolgendo 13 comuni e bruciando il 63% del totale del territorio sardo andato in fumo nel 2021. Le immagini dalla Sardegna hanno raggiunto in poche ore tutto il mondo, suscitando numerosissime manifestazioni di solidarietà. بيت ٣٦٥

Secondo le elaborazioni di Coldiretti Sardegna sui dati Ispra, l’Isola ed in particolare il Montiferru, nel 2021, ha registrato anche il primato di avere due Comuni tra i primi tre italiani con la superficie più bruciata. Sono Sennariolo, al primo posto con il 94% della superficie comunale – il 65% della quale con boschi, macchia mediterranea e pascoli arborati – e Cuglieri, al terzo posto con il 39% – oltre la metà dei quali boschi -.

Una vera e propria devastazione ambientale che richiederà – secondo le stime Coldiretti – 15 anni per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco che hanno causato oltre ai danni all’ambiente anche all’economia, al lavoro e al turismo.

Per la procura di Oristano, dopo lunghe indagini, la causa del terribile rogo è “accidentale”, ed è stata individuata nel propagarsi delle fiamme di un altro incendio a una macchina nella statale tra Bonarcado e Santu Lussurgiu. Chiusa l’inchiesta giudiziaria, non è ancora chiusa la vicenda degli indennizzi, mai avvenuti, nonostante siano stati stanziati da tempo. In questo discorso si inserisce la proposta alla regione da parte di Coldiretti di sveltire la burocrazia sovrapponendo le foto satellitari dei terreni interessati dall’incendio rilevate attraverso il programma Ue Copernicus con quelle degli stessi terreni presenti nei fascicoli aziendali, ottenendo dati certi in pochissimi giorni.

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