Ospedale di Tempio nell’emergenza: “Il Consiglio comunale si dimetta per protesta”

La proposta del gruppo Tempio cambia.

La situazione dell’ospedale Paolo Dettori di Tempio appare sempre più critica e dal gruppo consiliare di minoranza Tempio cambia di Nicola Comerci, con i consiglieri Nicola Tondini e Marina Tamponi, arriva la proposta di un radicale atto di protesta: le dimissioni dell’intero Consiglio comunale. Scrivono i consilieri: “Ci troviamo purtroppo a dover intervenire di fronte al persistere della mancanza di anestesisti presso l’ospedale cittadino. Nonstante le rassicurazioni dell’onorevole Biancareddu, che aveva sbandierato sulla stampa un suo intervento in merito, la situazione non si è modificata. Il risultato è che ancora una volta, come ormai siamo abituati, alle promesse non sono seguiti i fatti. il “Paolo Dettori” ha aggiunto emergenza all’emergenza, a farne le spese, come sempre, i cittadini che sono privati del diritto alla salute e non hanno risorse per ovviare a tale condizione riccorrendo al privato“.

“Spiace inoltre rilevare ancora una volta come la condizione ormai terminale del nostro ospedale non rientri all’interno delle preoccupazioni della maggioranza comunale dalla quale, a un anno dall’insediamento, ancora non è pervenuta una proposta seria in merito. Non è emersa una sola indicazione sulla strategia da seguire per salvare il nostro osedale, né si è dato risposta alle interrogazioni della minoranza. Il sindaco si limita a inviare, di tanto in tanto, una missiva all’assessore regionale a Cagliari, senza che a questo segua nessuna azione concreta, Poi tutto cade nel dimenticatoio. Il clima di rassegnazione che si respira tra le fila della maggioranza è disarmante”.

Continuano i consiglieri di Tempio cambia: “In generale, a Tempio e nei dintorni, della situazione sanitaria si preoccupano soltanto i cittadini, nel palazzo comunale di sanità è meglio non parlare. Del processo di smantellamento del “Paolo Dettori” la maggioranza, se non costretta dalla minoranza, preferisce tacere, e si affida al puntuale roboante comunicato dell’assessore regionale che produce come unico effetto quello di occupare spazio nella stampa. Nel frattempo, chi ha bisogno di cure mediche, è costretto a emigrare”.

“Come membri della minoranza, ci sentiamo di allora di avanzare al sindaco una proposta concreta: le dimissioni. Considerato che la maggioranza che guida la regione si dimostra sorda e indifferente alle sorti del nostro ospedale e di tutti i cittadini che sono costretti a ricorrervi, un gesto eclatante come le dimissioni dell’intero Consiglio comunale forse potrebbe smuovere le coscienze cagliaritane. D’altra parte, che senso ha continuare a rivestire un incarico che non produce effetti concreti? È sufficiente gettare uno sguardo alle consizioni del nostro nosocomio per rendersi conto, nonsotante gli sforzi del poco personale rimasto, di come la situazione sia ormai allo stremo“, aggiungono.

Infine, conclude Comerci: “Pertanto, noi siamo pronti a rassegnare il nostro mandato insieme all’intero Consiglio se il sindaco dovesse accettare la nostra proposta. Altrimenti ci dica, una volta per tutte, che cosa ha intenzione di fare per salvare l’ospedale, perché così non si può più andare avanti”.

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