In Gallura compaiono i primi annunci di lavoro per la stagione

Le prime offerte di lavoro stagionale in Gallura.

“Cercasi cuoco a tempo determinato”, “Si cerca un cameriere per la stagione 2022”, “Addetto al ricevimento per la prossima estate”. Le bacheche dei centri dell’impiego e i siti di annunci della Gallura si riempiono già di nuove offerte di lavoro stagionali. Sono nella città di Olbia sono 50 gli annunci di lavoro inseriti nel sito Sardegna Lavoro, eguagliata numericamente da Arzachena, che assieme alla prima città, rappresentano entrambi i comuni con più offerte di lavoro. Un elenco di opportunità di lavoro, che non si traduce nel miglioramento della condizione degli occupati stagionali. Ne è convinto il segretario di Filcams Gallura, Danilo Deiana. “Ancora non possiamo avere previsioni su quella che sarà la prospettiva per la prossima stagione estiva – dichiara -, anche se si spera che il peggio sia passato per quanto riguarda la situazione dei contagi. Si auspica altrettanto che non si facciano assunzioni con contratti rinnovati di mese in mese come è successo lo scorso anno perché questo è controproducente per i lavoratori, che altrimenti decidono di andare fuori dall’Italia dove le condizioni contrattuali sono decisamente migliori”.

Le condizioni di lavoro in Gallura.

Le prime offerte di lavoro e i primi colloqui già a gennaio non si traducono in un segnale di ripresa che equivale a “più lavoro”. Lo stesso è accaduto nel 2021 e il bilancio del lavoro stagionale la scorsa estate purtroppo non è stato positivo per i lavoratori. Da una parte la pandemia ha peggiorato le condizioni contrattuali, con contratti sempre più brevi (anche mensili), dall’altra emergono problemi atavici del lavoro stagionale in Gallura. “Chi assume si sta ovviamente cautelando per non andare incontro alle possibili carenze di lavoratori che potrebbero mettere in crisi la loro attività – spiega Deiana -. Non è un caso che molti colloqui stiano cominciando già da adesso. Il 2021 è stato un anno certamente migliore per quanto riguarda il numero delle offerte di occupazione, ma non possiamo dire che tutti i datori di lavoro si siano comportati nella legalità. Purtroppo, ogni anno, nel lavoro stagionale molti non applicano quello che prevede il Contratto nazionale del lavoro (CCNL), per quanto concerne gli stipendi e le ore retribuite, per non parlare delle condizioni di lavoro nero e grigio, quest’ultimo significa che i lavoratori vengono assunti con il part-time ma di fatto fanno molte più ore. Questo problema in pandemia si è accentuato”.

In pandemia meno diritti.

Altre sarebbero le irregolarità riscontrate lo scorso anno in molte sedi di lavoro in Gallura. “Ci sono aziende che non hanno applicato i protocolli covid-19 – aggiunge Deiana -. Chi non fornisce la mascherina ai lavoratori e quelle sedi che non hanno fatto nulla per prevenire gli assembramenti”. Sono tanti i lavoratori, quindi, che sono tornati a essere occupati, dopo l’ondata di disoccupazione nel 2020, eppure molti imprenditori si sono lamentati della carenza di personale lo scorso anno, che ”preferiscono prendere il reddito di cittadinanza anziché venire a lavorare”. “Non è vero che i lavoratori preferiscono il reddito di cittadinanza – dice il segretario di Filcams Gallura -, anche perché i requisiti richiedono condizioni particolari. Certamente, come spiegavo prima, se assumono lavoratori con stipendi da fame, con contratti che durano un mese è giusto che valutino di non lavorare con loro. Inoltre, non è nemmeno vero che si è riscontrato un incremento di domande per il Rdc, quindi sono le solite scuse. Basta che assumano garantendo le condizioni favorevoli per i lavoratori”.

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