Tagli all’ospedale di Tempio, il sindaco Biancareddu si schiera con l’occupazione: “Dobbiamo mantenere i nostri servizi”

Il sindaco Biancareddu e l’occupazione dell’ospedale di Tempio.

L’ospedale Paolo Dettori di Tempio è ufficialmente occupato da un gruppo di cittadini per protestare contro i tagli dei servizi che, da tempo, lo stanno interessando. Abbiamo fatto il punto della situazione con il sindaco di Tempio Andrea Biancareddu.

Sindaco Biancareddu cosa ha fatto precipitare la situazione tanto da far arrivare all’occupazione del nosocomio?

“Non c’è stato nulla di eccezionale in questi ultimi giorni. Il punto nascita era chiuso e rimane chiuso, inoltre arrivano notizie contrastanti sul futuro dell’ospedale. Queste persone hanno deciso di far sentire la loro voce. Io do la mia solidarietà, perché condivido qualsiasi tipo di pacifica manifestazione che cerchi di sensibilizzare chi deve decidere in merito”.

Dallo scorso aprile il servizio del punto nascita del Dettori è sospeso a causa della carenza del personale che, secondo i responsabili dell’Ats-Assl di Olbia, non permette le garanzie necessarie per prestare il servizio in sicurezza.

“Non accetterò mai che i bambini non nascano più a Tempio. Per la sicurezza delle stesse donne, per via delle strade che dobbiamo percorrere e perché il nostro punto nascita serve paesi che già sono distanti da Tempio, figuriamoci da Olbia e da Sassari. Per non parlare del fatto che quando, poi, arrivano i numeri in Regione si considera che a Tempio non nasce nessuno”.

Quale è la situazione del Paolo Dettori?

“A volte mancano medicinali ed attrezzature banali come gli aghi cannula, mancano medici, infermieri e da un anno la Chiururgia è senza un primario”. 

Sono state disattese le rassicurazioni fatte negli scorsi mesi?

“Per fortuna dalla nostra c’è un provvedimento del Consiglio regionale, la Riorganizzazione dei servizi ospedalieri. In quel documento c’è un passo che recita che i servizi esistenti al momento dell’approvazione del provvedimento sarebbero rimasi. Dopo 3 mesi è stato chiuso il punto nascite. Inoltre, siamo in attesa che vengano aperti i posti di terapia semi intensiva previsti. Se fossero attivati, come dovrebbe essere, alcuni pazienti che devono andare altrove potrebbero essere operati qui, perché le professionalità ci sono”. 

C’è il rischio di perdere il servizio di chirurgia che è stato prestato fino ad adesso?

“Non pretendiamo di fare a Tempio interventi di alto livello che non abbiamo mai fatto, ma dobbiamo mantenere i servizi di chirurgia ordinaria che a Tempio sono stati sempre prestati, gli interventi più comuni. Le cose che stanno proponendo sono un passo indietro rispetto a 40 anni fa”.

Giovedì 25 ottobre si terrà a Cagliari una manifestazione alla quale parteciperanno sindaci e amministratori provenienti da tutta la Sardegna. Anche in quell’occasione la città di Tempio e il territorio non mancheranno per far sentire la propria voce e ribadire la protesta. L’occupazione, intanto, proseguirà ad oltranza.

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