Perde il portafogli durante la sfilata di carnevale a Tempio, lo ritrova grazie ad una barista

Disavventura a lieto fine durante la sfilata a Tempio.

Capita spesso di descrivere e raccontare di oggetti persi e poi ritrovati. Ben diverso è quando ci si trova ad essere gli involontari protagonisti. Una bella storia arriva da Tempio dove Antonio Sini, direttore responsabile di una testata giornalistica locale, ha perso e ritrovato il portafogli.

Il racconto.

Tempio ieri era in Festa. Dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia, ieri è andato in scena il Carrasciali, Giù la maschera”. Città viva e godibile. Migliaia le persone per strada. E come solito la gita fuori porta è stata per tutti ripagata da una grande sfilata. Bella, colorata, giocosa e contagiosa.

Capita così che chi arriva parcheggia poco prima delle 16:30 in periferia, poi pochi passi e  si ritrova in Piazza d’Italia, La gente è già posizionata, al di là delle transenne, si attende il transito dei carri fra un buon bicchiere di birra e l’arrosto su una piastra che diventa invitante e irresistibile. Ma la musica che arriva da un altro quartiere invoglia a scoprire la città. Pochi attraversamenti e ci si ritrova a pochi metri dal palcoscenico e le tribune stracolme di gente locale e turisti. Un gran bel colpo d’occhio. Sul palco la satira si consuma avendo nel mirino il sindaco Gianni Addis: Salutato dal presidente degli Stati Uniti, diventato Presidente della Repubblica a poi Papa. Sorrisi, sfottò, applausi per tutti. Alessandro Achenza è un fiume in piena E ancora, sul palco sale Maria Pintore che intervista il Sindaco sosia (Fausto Pischedda). Fatto talmente bene che qualcuno chiede a chi gli sta a fianco: ma è davvero il sindaco?

Poi la sfilata, con i  due protagonisti, Re Giorgio e Mannena, carri giganti, poi ballerini, tanti, figurati, coloratissimi, hanno fatto trionfare la voglia di viver spensierati un lungo pomeriggio.  Le note musicali della Banda che intonava “dove si Balla” il tormentone Sanremese sono contagiose. Al calar del sole e con la notte che incalzava, si è pensato al ritorno a casa. Direzione Alghero, altri 110 chilometri, e un totale da moltiplicare per due, compreso uno spaesamento notturno in quel di Ploaghe. Nelle orecchie le note musicali, in testa e non solo, tantissimi coriandoli.

Di prima mattina, un carrellata delle immagini realizzate, e quando i motori stavano per rimettere in moto la macchina del fare quotidiano, squilla il cellulare.

Una voce femminile mi sottopone  alcune domande di fila. Tutte hanno una risposta affermativa. La donna, si chiama Daniela, mi informa, con mio grande stupore di avere fra le mani il mio portafoglio. Sorrido incredulo, rapido controllo nelle giacche e nei pantaloni che indossavo, e la sorpresa diventa sbigottimento. Non c’era il portafoglio! Documenti, un po di contante e la carta di credito, svaniti del nulla!

E dall’altro capo del filo, la voce addirittura mi rassicurava. Lei parlava, io mi prendevo lunghe pause. Volevo fare due cose: rispondere a tono e pensare. Ma non era possibile. E si sentiva, soprattutto, la felicità della donna che era riuscita in una impresa. Ma immaginate voi un portafoglio per terra in piazza d’Italia a Tempio con un fiume di persone che vi transitano nel giorno del suo Carrasciali? E immaginate una donna che se lo trova fra le mani e gli si apre un mondo? Di problemi!

Già, perché al  primo impatto Daniela, pensa di disfarsene, in fretta, consegnarlo agli uomini della Polizia, poi però trova la chiave di una soluzione possibile. Fra scontrini sbiaditi e foto datate, c’è un numero di telefono e il numero di una tessera. E’ il numero di telefono della segreteria dell’Ordine dei Giornalisti, e il mio numero di tessera con il nome. L’intuito di Daniela è vincente. Telefonata all’Ordine, stupore e poca voglia di trasgredire la riservatezza di un giornalista, ma poi la caparbietà della donna diventa persuasiva: arriva il numero di telefono, il mio numero. Il reso è solo conseguente.

Il portafoglio è nel mie mani intorno alle 12 di oggi, a Tempio, in via Garibaldi. Mi si fa incontro una donna, passo deciso, sorridente, mi porge con una mano il portafoglio, con l’altra mi stringe la mano. Una stretta calorosa, con la mano ruvida, tipica di chi lavora, calda tipica di chi si sente orgogliosamente a posto con la coscienza. Neanche il tempo di ringraziarla nel modo dovuto, è scomparsa fra le vie di Tempio perché “aveva impegni”.

A me non è rimasto che procedere verso piazza D’Italia, lo raggiungo dopo aver chiesto a una signora con passeggino dove si trovasse il Bar Piazza d’Italia, Cafè e fiori, Il bar di Daniela. Era chiuso, forse il meritato riposo dopo una giornata, quella del giorno prima, davvero pesante.

In conclusione cosa dire? Tutte cose ovvie, come in casi come questo accade. Ma l’onesta di questa persona, l’alto senso civico, il valore che ha dato alla sua missione del “restituire”, del trovare il legittimo proprietario di un portafoglio perso, dello stringere una mano, di tornare alla sua normalità, ci restituisce il profilo integerrimo e onesto di una donna, che ci porta a dire che ci sono ancora tante persone che compiono atti a fin di bene con una normalità disarmante. Le persone oneste, di animo buono e gentili ci sono. Per noi il Carnevale di Tempio si chiama Daniela. Ma torneremmo al  Bar Piazza d’Italia, Cafè e fiori, Il bar di Daniela e di suo marito. E’ una promessa.

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