A Tempio anche i bambini versano il latte in strada insieme ai pastori

Grande folla per la protesta dei pastori a Tempio.

Anche a Tempio Pausania scorrono fiumi di latte e cresce la rabbia dei pastori. Alla chiamata degli allevatori di fronte alla sede Argea-Laore, hanno risposto almeno duecento studenti, anche bambini, in solidarietà con il mondo delle campagne e la dura lotta per il prezzo del latte.

Prima di versare il latte nelle scalinate del palazzo Argea e nella discesa di via Quarto, è intervenuto Mario Carai, allevatore orunese a Tempio da 25 anni, esprimendo le ragioni dei pastori. Diversi i punti: dal comparto agropastorale pilastro di tutto il sistema economico sardo – centomila i posti di lavoro tra diretti e indotto – alla monocultura del Pecorino romano, fino all’incontro di ieri a Cagliari con il premier Conte e le numerose richieste presentate le quali, al momento, non trovano sbocchi positivi.

E poi, la “moral suasion” sui trasformatori per impedire comportamenti speculativi che scarichino sui produttori il deprezzamento e il finanziamento di un ammasso volontario di 20 mila quintali di Pecorino romano da immettere gradualmente nel mercato. “I pastori non producono solo latte, curano il territorio, il sottobosco, la sicurezza delle campagne. Dovrebbero essere l’anello forte della catena, ma pagano sempre le conseguenze di crisi, malagestione e speculazioni delle altre parti della filiera, dai trasformatori, industriali e anche cooperative, alla distribuzione. Noi diciamo basta alla svendita del nostro lavoro, non può essere sempre il pastore a pagare”, ha dichiarato Carai tra gli applausi.

Al centro del discorso non solo latte ovino e caprino, ma anche sughero “che prima di entrare in fabbrica è nelle campagne” e gli allevamenti bovini, molto diffusi in Alta Gallura e definiti i “cugini” degli allevatori in mobilitazione.

Carai ha chiesto che fossero gli studenti insieme ai pastori a versare il latte, richiesta alla quale hanno subito risposto diverse studentesse. Non solo latte versato nella protesta, ma anche ricotta e miele offerti da un allevatore al termine della protesta e prima di un breve blocco stradale nella circonvallazione Sant’Antonio.

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