Tempio tra le prime città in Italia ad istituire il Garante per i diritti dei detenuti

L’incarico è andato all’avvocato del foro di Tempio Edvige Baldino.

Anche la Gallura ha il suo Garante dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale. Il comune di Tempio ha voluto essere uno dei primi e dei pochi in Italia a dare attuazione alle direttive comunitarie, che ne prevedono la nomina sia a livello nazionale che territoriale.Un incarico di fondamentale importanza per la tutela dei diritti umani che il sindaco di Tempio ha deciso di affidare all’avvocato Edvige Baldino, che lo ricoprirà a titolo gratuito per cinque anni.

“Abbiamo ritenuto di fondamentale importanza che il nostro territorio, ed in particolare la città di Tempio, avesse una figura di riferimento per la tutela dei diritti dei detenuti – spiega il sindaco di Tempio Biancareddu –. In grado di aiutare non soltanto quelli che vengono ospitati nel carcere di Nuchis”.

Compito del Garante è quello di vigilare affinché l’esecuzione della custodia dei detenuti, degli internati, dei soggetti sottoposti a custodia cautelare in carcere o ad altre forme di limitazione della libertà personale, sia attuata in conformità alle norme vigenti. A tal fine può visitare gli istituti penitenziari, gli ospedali psichiatrici giudiziari e tutte le altre strutture destinate ad accogliere le persone sottoposte a misure di sicurezza detentive.

In tali luoghi può effettuare colloqui con i detenuti o privati della libertà. Altri compiti riguardano la promozione e l‘esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile e sociale e di fruizione dei servizi comunali di tali soggetti. Tra i suoi compiti vi è anche la sensibilizzazione sul tema dei diritti delle persone private della libertà personale e della umanizzazione della pena detentiva.

“La presenza nel territorio, non soltanto comunale, del Garante dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà, è di fondamentale importanza anche in funzione del sostegno che può fornire alle famiglie di tali soggetti”, racconta la Garante.

Il disagio attuale dei familiari dei detenuti “galluresi” è dovuto principalmente al fatto che l’attuale carcere di Nuchis, dopo la chiusura della storica Rotonda di Tempio, è stato trasformato in casa di reclusione. Questo vuol dire che ormai ospita quasi esclusivamente detenuti di alta sicurezza provenienti dal sud Italia. Di conseguenza i detenuti galluresi non possano essere ospitati presso il carcere di Tempio, ma vengono smistati negli altri istituti sardi, con grave disagio, per i familiari, per gli operatori penitenziari e giudiziari.

“Il nuovo carcere di Nuchis doveva essere come quello di Bancali a Sassari – conclude l’avvocato Baldino – In parte casa circondariale e in parte casa di reclusione per l’alta sicurezza, ma come spesso avviene nelle pubbliche promesse è stato distrutto quello che già esisteva”.

Il Garante riceverà, anche su appuntamento ogni giovedì, dalle 16 alle 18, presso nella stanza n.8 al primo piano del palazzo municipale di Tempio.

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