Semaforo di Marconi, interviene la Regione: “Faremo la nostra parte”

La Regione sul caso del semaforo di Marconi.

Sul caso del semaforo di Marconi, a Golfo Aranci, abbandonato e che rischia di scomparire, adesso interviene anche la Regione.

Ieri il dossier, che documenta la precaria situazione in cui si trova la stazione sopra Capo Figari e in cui Guglielmo Marconi nel 1932 portò a termine il primo esperimento di comunicazione ad onde corte, è finito sul tavolo dell’assessore regionale agli Enti locali Cristiano Erriu, che ha sollecitato gli uffici di competenza ad un immediato intervento.

Innanzitutto, per quello che riguarda la messa in sicurezza del semaforo, per cercare di scongiurare il rischio crolli, che renderebbero più difficile il recupero, e per evitare che qualche visitatore, avventurandosi all’interno degli edifici del semaforo, possa accidentalmente farsi male.

Poi, avviando l’iter di concessione della stazione di Marconi direttamente al Comune di Golfo Aranci. Anche se, in questo caso, chiariscono dagli uffici regionali, l’iter sarà un po’ più lungo e coinvolgerà anche l’eventuale alienazione degli altri fari di pregio presenti sulle coste sarde.

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“Il problema del semaforo di Golfo Aranci è nelle attenzioni dell’assessorato – precisano dalla Regione -. La situazione è chiarissima e ci adopereremo fin da subito per la messa in sicurezza del sito ed evitare lo stato di pericolo. La cessione al Comune rientra, invece, in quelli interventi di più lungo periodo, per il quale ci stiamo comunque adoperando”.

Per la riqualificazione complessiva del semaforo di Marconi bisognerà, quindi, aspettare ancora tempo. Ma una strada è statale  almeno tracciata. Il Comune di Golfo Aranci, dal canto suo, per bocca del suo sindaco, Giuseppe Fasolino, ribadisce, comunque, la volontà di prendere in concessione il bene per ristrutturarlo: “La Regione lo dia a noi, altrimenti rischiamo di perdere un bene storico di notevole importanza, che andrebbe, invece, tutelato e valorizzato”.

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