Lo stabile che ospita piccolo museo di Arzachena finisce in vendita
Il museo più piccolo d’Italia rischia di sparire o, bene che vada, traslocare: il palazzo che lo ospita ad Arzachena è in vendita. In 24 metri quadrati il progetto creato da Mario Sotgiu che da 10 anni riesce a raccontare l’itera storia di Arzachena. Ma all’esterno è comparso un cartello che annuncia la vendita della palazzina, compreso il “piccolo locale commerciale”. Ad annunciarlo è il creatore del mini-museo “La scatola del tempo” che spiega cosa potrà accadere.
Il messaggio del fondatore
“Qualcuno ha voluto, addirittura, immaginare di organizzare una petizione o una raccolta di firme per “salvare” questo piccolo luogo di narrazione della storia locale ma… l’ultima cosa che La Scatola del Tempo vorrebbe fare è quella di mettere a disagio i proprietari dell’immobile che ci ospita e che con grande e generosa disponibilità ci hanno consentito, in questi 10 lunghi ed emozionanti anni, di esistere.
Dovete sapere che “La Scatola del Tempo” non è solo un luogo materiale (che potrà eventualmente essere ricollocato altrove…) ma è soprattutto un’idea e un sentimento“.
“La Scatola del tempo è, soprattutto, una consapevolezza che alberga nei nostri cuori e che trova nutrimento grazie all’amore ricevuto da tutti voi, non solo attraverso il sostegno concreto ma anche attraverso le vostre visite e l’apprezzamento per le diverse iniziative “a latere” che continueremo ad organizzare come Associazione Culturale … quali le mostre tematiche, le passeggiate, gli incontri con i bambini, la visita ai luoghi identitari del nostro centro storico, il dialogo per corrispondenza e le tante altre meravigliose, piccole iniziative ospitate in diversi altri luoghi della nostra città, generosamente lasciati nella nostra disponibilità da generosi concittadini”.
“Forse il piccolo museo dovrà fare le valige o forse troverà un’altra casetta del centro storico che l’ospiterà: vedremo. Ma la vera Scatola del tempo, non dimenticatelo, è dentro di noi e, soprattutto, la troverete nel sorriso di quei bambini che l’hanno scoperta per la prima volta, senza più dimenticarla”.