I cento anni di Arzachena, una mostra ne ripercorre l’autonomia

Le celebrazioni ad Arzachena.

Si intitola «Fate conto che io al mondo non ci sia più» – Schegge di memorie arzachenesi. È la mostra di scritti, immagini e documenti che sarà inaugurata martedì mattina nella chiesa di San Pietro, nel centro storico di Arzachena, nell’ambito del percorso di avvicinamento alle celebrazioni per il centenario dell’autonomia comunale.

L’iniziativa.

L’ìniziativa è nata da un’idea di Mario Sotgiu Dessole, fondatore dell’associazione culturale “La Scatola del Tempo” e da anni impegnato nella valorizzazione della storia locale, in collaborazione con Emanuele Tecleme per le ricerche ed il materiale d’archivio e con Gian Piero Farena per i testi e la comunicazione, entrambi arzachenesi residenti fuori sede ma sempre legati alle proprie radici.

Il parroco don Mauro Moretti ha reso disponibile lo spazio che ospita la mostra, mentre il Comune di Arzachena ha concesso il proprio patrocinio e un contributo grazie all’impegno dell’assessore alla Cultura, Valentina Geromino, che con il sindaco Roberto Ragnedda sarà presente all’inaugurazione.

Ripercorrere la storia.

È stato inoltre fondamentale, anche in questa occasione, l’aiuto concreto di tutti coloro che con generosità e discrezione sostengono l’attività de “La Scatola del Tempo”. Seguendo il percorso espositivo articolato in quattro sezioni, i visitatori potranno compiere un viaggio a ritroso nel tempo tra le vicende di Arzachena e del suo territorio, in particolare quelle degli inizi del Novecento prima dell’autonomia dal Comune di Tempio nel 1920, divenuta effettiva con il primo Consiglio comunale del 1922, e dei decenni che hanno poi preceduto la nascita della Costa Smeralda negli anni ’60. Sarà possibile rivivere le cronache quotidiane raccontate nelle notizie brevi e negli articoli di giornale dell’epoca, vedere nelle foto come erano il centro urbano e la periferia prima del loro lento ma progressivo sviluppo, apprezzare cartoline e documenti inediti di una comunità ancora legata alla cultura degli stazzi ma già proiettata verso il futuro, scoprire la suggestiva origine dei toponimi nelle antiche cartografie. Proprio da una commovente lettera scritta alla madre da un giovane arzachenese, convinto di non salvarsi dai bombardamenti sul fronte della Prima Guerra Mondiale, è stato anche tratto il titolo della mostra che esalta il valore dei ricordi e della memoria. L’esposizione, nel rispetto delle norme anti Covid, sarà aperta al libero ingresso del pubblico fino al 31 ottobre tutti i giorni, domenica compresa, dalle ore 8 alle ore 20, grazie al servizio offerto da due sostenitrici della associazione “La Scatola del Tempo”. L’auspicio degli organizzatori, se le condizioni sanitarie lo consentiranno, è quello di prolungare l’apertura della mostra a fine anno soprattutto per favorire il massimo accesso da parte degli studenti delle scuole cittadine.

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