Ad Arzachena 13mila abitanti ma nessuna Guardia Medica e solo un pediatra

Da giugno Arzachena non ha più un servizio di Guardia Medica.

Con oltre 13.400 abitanti Arzachena, la seconda città più popolata della Gallura, dal mese di giugno scorso non ha più un servizio di Guardia Medica attivo. Non solo, oltre allo scarso numero di medici di base, i cittadini lamentano la presenza di un solo medico pediatra che deve farsi carico di circa 1.800 bambini. Considerando che le linee guida nazionali prescrivono che ciascun medico pediatra possa assistere 800 pazienti tra i 0 e i 14 anni, è facile rendersi conto di quali siano attualmente le difficoltà per le famiglie arzachenesi.


“Alcuni giorni fa – spiega Roberto Li Gioi  –  il sindaco della città, Roberto Ragnedda, ha annunciato l’arrivo di un nuovo medico che, dal prossimo 15 dicembre, andrà a coprire un posto ancora vacante in Medicina generale. Si tratta sicuramente di un primo importante tassello volto alla  risoluzione delle criticità presenti in ambito sanitario, ma che non risolve sicuramente quelle che sono le problematiche dovute alla scarsissima offerta di servizi sanitari in una cittadina che in estate supera abbondantemente le 100 mila presenze”.


Così il consigliere regionale del M5s Roberto Li Gioi ha presentato un’interrogazione al Presidente Solinas e all’assessore regionale alla Sanità Nieddu per sollecitare la riapertura del servizio di Guardia medica e il reclutamento di un secondo pediatra. “Una sanità che funziona non può prescindere dalla presenza capillare di servizi sanitari essenziali sul territorio, soprattutto in un periodo storico di ricorrenti ondate pandemiche. Ad Arzachena un solo pediatra assiste un numero di pazienti che oltrepassa di gran lunga il numero stabilito dalle linee guida. Ma a preoccupare maggiormente è il fatto che nel 2023 lo stesso medico andrà in pensione e non c’è certezza in merito ad un eventuale nuovo incarico”.

“L’assenza di un servizio di Guardia medica, inoltre, compromette gravemente il diritto alle cure e alla salute a moltissimi cittadini, soprattutto anziani impossibilitati a spostarsi per poter avere accesso all’assistenza. La programmazione di Ats deve tenere conto del fabbisogno di ciascuna realtà territoriale, per questo – conclude il consigliere – come ho già sottolineato in più occasioni, ribadisco la necessità di procedere quanto prima al reclutamento di nuovi medici attraverso bandi di concorso che prevedano incentivi per quelli provenienti da altre sedi”.

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